Volvo Ocean Race: rompicapo oceanico

NEWPORT – Gli skipper e i navigatori si trovano davanti a un vero e proprio rompicapo oceanico, quando sono entrati nel terzo giorno della settima tappa della Volvo Ocean Race. L’atlantico si sta dimostrando molto difficile da interpretare, con condizioni di vento ballerino e instabile e il fattore corrente a complicare le cose. Continuano anche gli avvicendamenti al vertice, con Team Brunel risalito in prima piazza, inseguito da MAPFRE e Abu Dhabi Ocean Racing.

Nelle ultime ore ci sono stati almeno tre cambiamenti al vertice e la notte passata è stata intensa e stressante, a causa dei venti leggeri e instabili. E’ stato un vero e proprio match-racing atlantico, fatto di piccoli guadagni e di piccoli ritardi, con differenti prestazioni dovute a minime differenze di settaggio e di scelta delle vele. Una situazione decisamente nervosa per il 57 velisti che non possono fare grandi opzioni tattiche ma “tirare” sempre e al massimo.

All’ultimo rilevamento delle posizioni sono gli olandesi di Team Brunel guidati da Bouwe Bekking a guidare la flotta con poco più di 8 miglia sugli spagnoli di MAPFRE e quasi nove su Abu Dhabi Ocean Racing, ma la tappa sembra essere ancora molto aperta per tutti, quando mancano poco meno di 2.200 miglia a Lisbona. Il terzetto alla caccia dei primi, composto da Dongfeng Race Team, Team SCA e Team Alvimedica sono ancora in corsa, con un distacco inferiore alle 13 miglia.

“Di scuro qualcuno si sbaglia. Ha detto Justin Slattery, citando l’ovvio. In un miglio di oceano c’erano quattro barche con configurazioni di vele completamente diverse. A metà giornata ci siamo resi conto che il vento era così variabile e instabile, che abbiamo smesso di provare a mettere in atto i nostri piani e deciso di affidarci alla creatività del momento!”. Ha raccontato Matt Knighton da bordo di Abu Dhabi Ocean Racing. “Non esiste un manuale, quindi ci creiamo delle regole nuove man, mano.”

E, come ormai tradizione, di questa edizione del giro del mondo anche il minimo errore, con le barche monotipo e in condizioni di vento leggero, può costare molto caro. Lo skipper di Dongfeng Charles Caudrelier ha ben riassunto lo stato d’animo di molti dei velisti nel suo blog di oggi, con la difficoltà di comprendere la meteo e la frustrazione di dover fare i conti anche con le insidie della Corrente del Golfo. “E’ terribile questa Corrente del Golfo, il vento è leggero e la corrente forte. Il vento è estremamente instabile e difficile da interpretare.

Siamo tutti vicini e le posizioni cambiano con ogni raffichetta. Se esci dalla Corrente, poi, sei fuori dai giochi.” ha scritto il transalpino nel suo blog odierno. Le sei barche dovranno anche evitare la zona di esclusione dei ghiacci, che li terrà lontani dalla zona dove avvenne il celeberrimo e nefasto affondamento del Titanic 103 anni fa, ma l’attenzione di Caudrelier è puntata su un altro ostacolo, decisamente più rilevante dal punto di vista strategico. “L’Anticiclone delle Azzorre è come un muro enorme di fronte a noi. Come passarlo? Forse da nord, ma si fa più strada. Oppure si può pensare di prendere la rotta diretta, e rischiare di rimanere impantanati nel suo centro. Sarà il momento clou di questa tappa”.

Anche a bordo di MAPFRE si soffre per l’incertezza della situazione, come ha raccontato l’onboard reporter Francisco Vignale. “Questa meteo sta rendendo la battaglia più dura ogni giorno che passa. Il vento salta di continuo, e proviamo ad andare a nord, ma la prua va da una parte all’altra come sulle montagne russe. Ognuno cerca di usare i ballast e il trim dell’albero in maniera diversa. Oggi eravamo tanto vicini ad Abu Dhabi Ocean Racing che potevamo sentire il rumore di qualcuno che lasciava le scotte in un salto di vento.” Le previsioni meteo parlano di ancora almeno due giorni di vento leggero, il rompicapo atlantico continua.