Propeller Club Port of Venice: per combattere il declino si scalda il fronte del porto

VENEZIA – “Riportare sul piano internazionale l’economia marittima veneziana” . Questo l’obiettivo del “tavolo di confronto dell’economia marittima e portuale ” avviato dalla Federazione di Venezia del P.C. d’ I. che ha riunito, nella sede della “Nuova Compagnia Portuali” a Portomarghera, i massimi responsabili della portualità e del sistema trasportistico veneziano impegnati nella ricerca di nuove strategie di rilancio per dare alla portualità lagunare, con i porti di Venezia e Chioggia, un giusto ruolo nel più ampio sistema dell’alto Adriatico anche alla luce del progetto onshore/offshore perseguito dal presidente dell’A.P. Paolo Costa.

Dal tavolo di lavoro, nel quale il presidente Costa ha illustrato in un ampio contesto macroeconomico ,  la necessità ,per tutto l’Adriatico e non solo per Venezia  , di realizzare il “suo progetto”, pena la decadenza dei traffici provenienti dal fareast con le megafullcontainers ,  sono anche   emerse alcune criticità dello scalo  lagunare nelle sue tre funzioni :commerciale, industriale e turistico sulle quali bisogna  al più presto intervenire: dai canali navigabili  alle strutture a terra nell’intero sistema infrastrutturale,  con un piano di manutenzione e riassetto generale per l’arrivo, la lavorazione e la partenza delle merci senza ovviamente trascurare il complesso problema, a tutti noto,  del traffico crocieristico.

“ Tutto ciò – è stato affermato nel corso dei lavori –  va garantito con i finanziamenti e agevolazioni U.E., nazionali, regionali, di privati e con particolari attenzioni della rinnovata Legge Speciale”.
“tutti per uno ( n.d.r il Porto) , “uno “ per tutti (n.d.r.operatori, amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria  e cittadini) l’impegno sottoscritto nel corso dell’incontro propedeutico alla sottoscrizione di un vero e proprio documento che anticiperà le linee guida per gestire e  bloccare il lento declino che, per mille problemi,  penalizza la portualità lagunare a cominciare proprio dalla mancanza di progetti strategici che siano in linea con quanto oggi l’evoluzione del mercato mondiale richiede.

“L’international Propeller Club Port of Venice qui presente con ben sei consiglieri – ha dichiarato il suo presidente Massimo Bernardo – proprio per  la presenza al suo interno  di tutte le figure imprenditoriali e delle pubbliche amministrazioni che si occupano della portualità lagunare  e del sistema trasportistico  veneto , potrebbe rappresentare, fuori da qualunque schema politico,  il “salotto buono” dove far convergere un più ampio dibattito sullo stretto rapporto che dovrebbe legare  la Città al suo porto come avviene, per esempio,  per Genova o Trieste, colmando anche quel vuoto evidente che “ l’inerzia politica – come ha affermato il presidente di VTP Sandro Trevisanato-  sta facendo naufragare anche gli ottimi risultati raggiunti nel traffico crocieristico che approda nelle banchine  dogali”.
Nasce da qui l’appello, ma anche il grido d’allarme,  del tavolo proposto dal   PCd’I che  ha proposto a tutti coloro che vivono e lavorano nel settore di  unire gli interessi specifici con quelli generali di Venezia e dell’intera area Metropolitana per  indirizzare le scelte politiche in tale direzione.