Canale di Panama: allargamento terminato

PANAMA – Con un anno di ritardo sul crono programma le opere per l’allargamento del Canale di Panama sono terminate. L’annuncio è stato dato dal presidente della impresa spagnola Sacyr, leader del consorzio multinazionale incaricato per eseguire i lavori. Dopo circa sette anni, il nuovo Canale, considerato la più grande opera del XXI secolo, sarà inaugurato il prossimo 26 giugno.

Un canale che sa anche di “made in Italy” con la Salini Impregilo, capofila non solo operativa del progetto e che quasi tre anni fa ha sostituito la spagnola Sacyr (entrambe al 48% nel consorzio), sbloccando i lavori per concludere l’opera; paratoie da migliaia di tonnellate, prodotte in Italia dalla Comolai e poi trasportate già montate via mare e il software di controllo realizzato dall’italiana Selex; manodopera quasi tutta panamense. La prima nave è già entrata nel nuovo Canale di Panama; La Baroque, una bulk carrier da 64mila tonnellate di stazza, lunga 255 metri e larga 43 è arrivata a Panama, sul versante Atlantico, dopo aver toccato i porti di Shanghai, Gibilterra e Baltimora negli Stati Uniti.

La Baroque ha avviato nelle chiuse del settore Atlantico i test di navigazione e il training per gli operatori del Canale, prima della inaugurazione ufficiale prevista per il 26 giugno. Per evitare di perdere traffico navale, l’allargamento del Canale originale ha avuto l’obiettivo di ridurre i tempi di transito per le grandi navi mercantili su una rotta strategica per i flussi merceologici.

Il Governo di Panama, con l’ottenimento del controllo autonomo sul canale nel 1999, conta di riuscire a duplicare la portata del canale che passerà da 330 milioni di tonnellate all’anno a 600 milioni. Oggi per i panamensi il nuovo Canale rappresenta motivo di orgoglio, in quanto il precedente era stato costruito dagli Stati Uniti ed era considerato simbolo del colonialismo americano del XX secolo. Giugno 2016 sarà una data che avrà una portata storica da stravolgere gli scenari di una geopolitica mondiale; saranno presenti all’inaugurazione i rappresentanti dei Governi del Cile, Costa Rica, El Salvador, Honduras, Paraguay, Portogallo, Spagna e si aspettano altre presenze oltre al Presidente Obama.

La presenza della neo presidente di Taiwan creerà non pochi problemi politici. Infatti, lo Stato di Panama è uno dei pochi paesi che ha riconosciuto la sovranità statale di Taiwan e questo potrebbe causare risentimenti alla Cina rivale da sempre di Taiwan. La Cina si troverà a scegliere tra interessi politici ed economici in quanto rappresenta il secondo paese al mondo che utilizza il passaggio del canale; è senza dubbio un Paese chiave per Panama, infatti, la prima nave ad attraversare il nuovo canale per l’inaugurazione sarà una nave cinese della Compagnia di Navigazione Cosco; e la Cina ancora è capofila tra i finanziatori per la costruzione di un nuovo canale, alternativo a quello di Panama, in Nicaragua, in modo da controllare rotte economiche strategiche, anche in caso di tensione con gli USA.

L’allargamento del Canale, oltre ai Paesi direttamente interessati, offrirà indirettamente nuove opportunità di sviluppo a tutta l’America centrale divenendo così passaggio marittimo strategico con nuove rotte alternative per l’intero emisfero meridionale e generando nuovi commerci, con una stima di guadagno di circa cinque miliardi di dollari/anno per lo Stato di Panama.

Molti studiosi di economia marittima non condividono il successo sostenuto dal Governo di Panama con l’apertura del nuovo Canale, in quanto le nuove chiuse tagliano fuori le nuove navi portacontainer al limite della larghezza dei 49 metri e le petroliere Suezmax che potranno transitare solo a pescaggio ridotto oltre ai forti interessi della Cina per le rotte mediterranee, in attesa del passaggio per il canale del Nicaragua.

 

Abele Carruezzo