Cosco lascia il porto di Napoli

NAPOLI – Il gigante cinese Cosco ha deciso di levare le ancore dalle acque blu del golfo di Napoli: è in fieri, infatti, la cessione della propria quota, pari al 50%, di Conateco, concessionaria del principale terminal contenitori di Napoli, all’altro socio della compagine, la Marinvest del gruppo MSC.

L’annuncio della cessione, direttamente dalle colonne del “Il Mattino”, riguarda anche l’altro terminal contenitori Soteco, peraltro partecipato dalla stessa Conateco: il valore dell’operazione si aggirerebbe attorno ai due milioni di euro. L’esiguità della cifra rivela tutta la perifericità dei terminal contenitori Conateco (capitale sociale 2.212.612 euro e 339 dipendenti) e Soteco (capitale sociale 1.541.500 e 25 dipendenti) all’interno della galassia Cosco. Basti pensare che, cifre alla mano, oltre 85% del traffico dello stesso terminal era già in mano alla stessa Marinvest.

Le prime avvisaglie di un disimpegno cinese si erano manifestate già lo scorso anno quando, con la complicità del calo dei traffici, Conateco fu costretta ad azzerare e ricostituire il capitale sociale: per molti mesi si parlò persino di una revoca delle concessioni demaniali da parte dell’Autorità portuale di Napoli a causa di una situazione di forte esposizione debitoria della stessa società. Lo scettro del terminal passa ora nelle mani della Marinvest di Gianluigi Aponte che sembrerebbe intenzionata a salvaguardare i livelli occupazionali esistenti nonché a garantire gli investimenti già prospettati in passato.

La gestione dello scalo napoletano, nel frattempo, dovrà mantenere fede ai propri impegni, andando a completare la realizzazione del nuovo terminale presso la Darsena di Levante nonché l’escavazione dei fondali, così come richiesto dai vari operatori.

Nel frattempo, Cosco pare non risentirne affatto della nostalgia per Napoli, ammaliato più che mai dalla sua nuova liaison giù nell’Ellade. Durante i lavori del summit greco – cinese della scorsa settimana, il chairman di China COSCO Shipping Corporation, Xu Lirong, ha promesso al primo ministro Alexis Tsipras un investimento aggiuntivo nel porto del Pireo pari a 500 milioni di euro: saranno promossi lavori in favore del settore crocieristico, nei settori delle costruzioni e riparazioni navali, nella movimentazione di auto e dei contenitori.

Già, il canonico movimento contenitori è sempre nelle corde del conquistatore cinese, intenzionato più che mai a triplicarne i traffici attuali, passando dagli attuali 3,3 milioni sino a 10 milioni di TEUs, per una creazione complessiva di 31mila nuovi posti di lavoro.

 

Stefano Carbonara