Garda Cooking Cup 2016: prima edizione baciata dal sole

GARDA – Dodici cuochi ed equipaggi si sono dati battaglia nella prima edizione della Garda Cooking Cup, che si è svolta a Salò, sabato 24 e domenica 25 settembre.La manifestazione, ideata e organizzata da PO Box Garda Lake, in collaborazione con il Comune, la Pro Loco e la Società Canottieri Garda, di Salò, ha riempito di eventi il weekend salodiano.

Sabato mattina alle 10:00, il sindaco ha inaugurato il Villaggio Cooking Cup, allestito da Eventi Creations, in Piazza della Vittoria, dando il via all’evento d’apertura della manifestazione: cameo Food Factory.L’iniziativa, promossa da cameo, fa parte del progetto Wakeeko ideato da Gap Management, con l’obiettivo di affrontare problematiche di impatto globale, attraverso un modo rivoluzionario di intendere il team building.

Food Factory è organizzata in collaborazione con la Onlus Stop Hunger Now, che punta alla scolarizzazione dei paesi in via di sviluppo, attraverso il confezionamento di vassoi monoporzione, che vengono inviati agli istituti scolastici dei paesi in via di sviluppo, in questo caso lo Zimbabwe.
I vassoi sono stati assemblati da dipendenti cameo, con la collaborazione di ragazzi ed educatori della Cooperativa Sociale La Sorgente, di Montichiari, che, a ritmo di musica, sono riusciti a confezionare più di 7000 pasti.

Imetec, main sponsor della manifestazione, ha inaugurato la sequenza di cooking show sul palco, con lo chef, maestro del gluten free, Marco Scaglione, che ha dato al pubblico un’idea di ciò che è possibile realizzare con la cooking machine Imetec Cukò.
Nel pomeriggio è stato il turno di Nemox International e Andrea Bandiera, mastro gelatiere bolognese, che ha stupito la platea con le sue varianti di gelato salato; seguito dalla dimostrazione di Gennaro Vicino, mastro pasticcere cameo, particolarmente utile agli chef iscritti alla regata, che da qui hanno potuto prendere qualche spunto per la composizione del dolce da realizzare sottocoperta, per aggiudicarsi il premio speciale cameo “più dolce di qualsiasi cosa dolce”.

Intanto, agli stand, i visitatori venivano dissetati dall’acqua offerta da Fonte Tavina e rigenerati dai gelati preparati dalle macchine, domestiche e professionali, di Nemox.

Alle 16:30, equipaggi, cuochi e ricette sono stati presentati sul palco da Simone Sistici, di Gap Management, vero anchor man della manifestazione, coadiuvato da Federica Salvà, splendida velista, atleta olimpionica, testimonial dell’evento.

A seguire, la visita alla mostra “Da Giotto a de Chirico: i tesori nascosti”, ha preceduto la cena di gala per gli armatori, le autorità, le aziende sponsor con i loro ospiti e la stampa, allestita nel chiostro del MuSa, museo di Salò.
Alla cena, preparata e servita dallo staff del ristorante Antica Cascina San Zago e accompagnata da vini offerti da Costaripa e dall’acqua Elegantia di Fonte Tavina, era presente anche il Maestro Gualtiero Marchesi.

La serata è proseguita a bordo Motonave Italia, ormeggiata in Piazza della Vittoria, illuminata e con gran Pavese a riva. Qui, la Nautiblues Band ha fatto ballare tutti gli invitati, a ritmo di rhythm’n’blues e rock’n’roll.La mattina seguente, domenica 25 settembre, alle 10:30, il primo segnale d’avviso ha dato il via alla regata.I dodici equipaggi hanno sfidato la bonaccia, mentre i cuochi, sottocoperta, iniziavano le procedure culinarie.

Le condizioni del vento hanno avvantaggiato, nella prima fase, le barche più piccole e leggere, che sono riuscite a difendersi dal ritorno di quelle più grandi, all’aumentare del vento, nel corso delle due ore di tempo a disposizione. Le dimensioni delle barche in gara andavano dai 30 ai 42 piedi.

Primo all’arrivo, a bordo di un Elan 320, lo skipper Pietro Corbucci, abile match racer, coadiuvato dall’equipaggio composto da Giammatteo Paulin, Marco Franchini e Stefano Ciaccia; ai fornelli lo chef del ristorante Due di Moro, di Gardone Riviera, Luca Moro.Secondo all’arrivo, l’equipaggio capitanato da Paolo Moccia, campione dell’Asso 99, a bordo di Blue Wind, un Grand Soleil 34.1. Sottocoperta la cuoca del ristorante del Circolo ospitante, la Società Canottieri Garda Salò, Koko Nadege.Terzo classificato, per ciò che concerne la regata, Croix de Camargue, Jeanneau Sun Odissey 32.2, timonato da Luciano Lievi, un’istituzione per la vela gardesana, in coppia con lo chef Alberto Bertani, del ristorante QB Duepuntozero, di Salò.Quarto posto per Genova per Noi, Beneteau First 31.7, dell’armatore e timoniere trentino, Andrea Valentini; ai fornelli, Ivano Nicolodi, del ristorante di Sanzeno, Trento, Osteria Casa de Gentili.

Quinto all’arrivo il Fax Zuanelli, Nina, di Maurizio Sanzi, che ha condotto la barca al timone, accompagnato in questa avventura da Corrado Molignoni, lo chef del Ristorante Rosa, dell’Hotel Duomo di Salò.Sesta, Giorgia, altro Beneteau First 31.7, timonata dallo skipper Valter Tovazzi e con a bordo il giovane e fantasioso chef Sokol Xibri, del ristorante salodiano Le Antiche Rive.Settimo il Pierrot 925 dell’armatore Fausto Cominelli, che schiera al timone il velista Fabio Tonni e, ai fornelli, il cuoco dilettante Giacomo Orioli.Ottavo classificato, Alina, Benetau Oceanis 38, con Leonardo Totaro al timone e Andrea De Carli, giovane chef che ha da poco rilevato, insieme all’amico e collega, Marco Cozza, il ristorante Antica Trattoria alle Rose, un’istituzione salodiana.Nona, Discanto, dell’armatore Claudio Zanaglio e timonata da Massimo Goffi, coadiuvati dallo chef del ristorante desenzanese La Lepre, Roberto Stefani.

Decimo posto per Carminio Gambacorta, presidente della Cooperativa Sociale Lesignola, di Reggio Emilia, una Onlus che gestisce una comunità educativa per minori con difficoltà familiari. Nella cucina di bordo, Giacomo Colli, chef per passione e diletto.Undicesima al traguardo, un’altra cooperativa, questa volta di Trento: la Cooperativa Archè, che dal 2005 promuove e sviluppa iniziative, in particolare in ambito sportivo, volte a favorire l’inclusione sociale delle persone disabili e contrastare ogni forma di emarginazione. La barca, Queentime dei Cantieri Estensi è stata portata al timone da Gianluca Samarelli, skipper ufficiale di Archè. Sottocoperta, lo chef del ristorante Osteria H2O, perla di Moniga del Garda, Saulo Della Valle.Last, but not least, Vela Bianca, la barca dell’armatore e timoniere Francesco Dorigoni, che si è avvalso della collaborazione di Carlo Peduto, cuoco del Circolo Nautico Brenzone, artista della cacio e pepe.

Questo l’ordine d’arrivo in regata, che ha inciso per il 25% sulla valutazione totale. La classifica finale è stata infatti determinata dalla somma del punteggio in regata, della valutazione del piatto (50%), dei punti assegnati per la presentazione del dessert cameo (15%) e dell’utilizzo degli ingredienti bonus (10%), specificati nel bando di regata e selezionati tra la produzione delle eccellenze locali, presenti anche in Piazza. Le barche hanno poi accostato la Siora Veronica, dove risiedevano le due giurie, pronte per l’assaggio: la prima, quella gastronomica, capitanata da Davide Oldani e composta da Anna Maria Pellegrino, Carlo Bresciani e Tamara Cinciripini, aveva il compito di valutare i piatti; la seconda, composta da Vatinee Suvimol, Gennaro Vicino e Laura Gioia, era invece incaricata di giudicare la composizione dei dessert per il premio “Più dolce di qualsiasi cosa dolce”, indetto da cameo.Le giurie hanno espresso giudizi numerici in base a parametri di gusto e bontà, difficoltà di esecuzione e presentazione del piatto.

Nel frattempo, sul palco, si sono succeduti i due cooking show di Imetec Zero Glu e Imetec Succovivo, sempre con lo chef Marco Scaglione, a completamento del presidio della marca Imetec con strumenti di qualità dei trend topic più in voga del momento: cucina, food, salute, benessere e buon vivere.Alle 16:30, la cerimonia di premiazione degli equipaggi: la piazza colma di gente ha atteso con pathos la proclamazione dei vincitori. L’accoppiata Corbucci-Moro porta a casa il doppio premio come primo equipaggio all’arrivo e prima imbarcazione nella classifica combinata vela-cucina, affermandosi come vincitore assoluto di questa prima edizione della Garda Cooking Cup, con la ricetta realizzata esclusivamente con prodotti biologici, vegani e locali, Miglio Marino. Secondo sul podio della classifica combinata: Croix de Camargue, Lievi e Bertani, con il Crudo e Cotto di Coregone. Terzo gradino per Blue Wind, Paolo Moccia, Koko Nadege e il loro Luccio alla Portesina, a modo nostro. A Koko va anche il premio Miglior Piatto Ristorante di Circolo Velico.

Giacomo Orioli, a bordo del Pierrot, con Fabio Tonni, si aggiudica sia il premio come Miglior Piatto Cuoco Dilettante, che il primo posto nella classifica combinata riservata ai cuochi dilettanti, con la ricetta Raviolo di pasta fresca aromatizzata ai capperi di Gargnano ripieni di coregone del Garda.

Secondo posto nella classifica dei cuochi dilettanti va a Giacomo Colli e alla Cooperativa Lesignola, con il Fritto di Polenta ai sapori del Garda. A loro va anche il premio speciale solidarietà, messo in palio da Nemox: una macchina professionale GELATO 4K TOUCH.

Il premio come Miglior Piatto Chef Professionista, indipendente dal risultato velico, va invece a Saulo della Valle, con la sua Brusada (sarde con polenta e foi gras).

Ultimo premio assegnato: il premio speciale cameo, Più dolce di qualsiasi cosa dolce, che va allo chef Roberto Stefani e alla sua geniale utilizzo delle uovo di trota all’interno di un dessert.