Porto di Venezia: secondo uno studio l’EcoPorto San Leonardo è l’ipotesi migliore

VENEZIA – La migliore ipotesi per risolvere il problema dell’accesso delle navi da crociera a Venezia, secondo uno studio comparativo tra i progetti in essere fatto dai professori dello Iuav Carlo Magnani e Agostino Cappelli, é l’EcoPorto San Leonardo (prospettato in una ricerca del Corila del 2010, pubblicata nel 2012).

Il dato è emerso dall’analisi comparativa tra le cinque possibili soluzioni alternative con sufficiente livello di definizione prese in considerazione (Tresse Nuovo, Venis Cruise 2.0, Avamporto galleggiante alla bocca di porto di Lido e Nuovo porto passeggeri a Porto Marghera). Lo studio con questo metodologia è il primo in ordine di tempo effettuato dopo il decreto Clini-Passera ed è stato presentato in una conferenza stampa. “Abbiamo costruito – ha introdotto Magnani – una matrice di comparazione per dare un contributo alla discussione complessiva, mirando a far sì che la nostra analisi abbia un valore metodologico e di razionalità applicata”.

A illustrare la metodologia applicata è stato Cappelli, che ha premesso come “il problema delle grandi navi a Venezia è di immagine e non di sicurezza ed è per noi una forzatura averlo inserito nel decreto Clini-Passera”. “Ci ha molto preoccupato – ha sottolineato Cappelli – il fatto che il Ministero dell’Ambiente abbia valutato i progetti uno ad uno, senza analisi di confronto tra le alternative. Noi abbiamo scelto di applicare il metodo multicriteri, pur sapendo che non è compito delle Università, ma del decisore politico, definire delle procedure univoche. E sappiamo che, cambiando i pesi agli indicatori presi in considerazione, cambia anche il risultato.

Ma il San Leonardo è risultato il progetto migliore in tre dei quattro metodi presi in considerazione, con un risultato abbastanza stabile, perché bisognerebbe far cambiare i pesi in maniera rilevante per cambiare il risultato”.

Agli ultimi posti dell’analisi comparativa svolta dai due docenti si sono classificati il Tresse Nuovo, per motivi chimico ambientali, e il progetto Venis Cruise 2.0, perché collocato nel punto di massima corrente e venti più forti.