IMO: Regolamento sulle acque di zavorra

LONDRA – Siamo a cinquantatré Stati che hanno ratificato la Convenzione Internazionale sulle acque di zavorra, pari al 53,28% del tonnellaggio mondiale. Per la Ballast Water Management (BWM), adottata il 13 febbraio 2004, entrando in vigore il prossimo 8 settembre 2017, e per il nuovo Regolamento dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) sulla Gestione dell’Acqua di Zavorra, a tutte le navi sarà imposto di dotarsi di sistemi trattamento/acque (Ballast Water Treatment Systems BWTS) approvati per prevenire la diffusione di specie invasive attraverso l’acqua di zavorra con uno specifico piano (tempi e fasi) e certificato secondo il suddetto Regolamento internazionale.

È stato accertato che l’acqua di zavorra è un importante mezzo di trasmissione di specie nocive e di agenti patogeni in nuovi ambienti; la successiva instaurazione di una popolazione riproduttiva può sconvolgere gli ecosistemi di porti, laghi, estuari e acque costiere. Posta l’entrata in vigore della Convenzione, gli armatori per le loro navi dovranno scegliere il sistema più adatto per il trattamento dell’acqua di zavorra, dimostrando il loro impegno per la salvaguardia dell’ambientale marino. Sistema che dovrà assicurare lo scambio delle acque di zavorra in conformità con i requisiti degli Stati di approdo oltre ad essere capace di affrontare importanti questioni riguardanti la sicurezza durante lo scambio (robustezza dello scafo e stabilità della nave).

Naturalmente le navi, per tali sistemi, saranno dotate soprattutto di certificati di “Gestione delle Acque di Zavorra” prima dell’entrata in vigore della Convenzione, in conformità con le decisioni assunte da IMO/MEPC 63 e successive. Tutto questo sta comportando preoccupazioni per lo shipping mondiale, poiché l’impiego di nuove tecnologie può comportare altri rischi nella progettazione, nell’installazione e anche nelle fasi di esercizio e manutenzione, oltre l’individuazione di eventuali pericoli o punti di debolezza e una valutazione del rapporto costi-benefici. Ebbene, il Regolamento IMO sulla Gestione dell’Acqua di Zavorra può innescare un’altra rottamazione di navi cisterna con altra riduzione delle attività nel mercato del trasporto marittimo.

Si stima che con le prossime ispezioni, (il quarto e il quinto sondaggio 2017 e metà 2018) su navi cisterna circa il rispetto del nuovo regolamento, molti armatori non sopporteranno i costi aggiuntivi di retrofitting, per cui s’imporrà una rottamazione di fatto di tali navi.

 

Abele Carruezzo