”Carta dei Diritti” dei marittimi da modificare

BRUXELLES – L’Organizzazione Internazionale sul Lavoro Marittimo (OIL), nel 2014, ha adottato una serie di modifiche alle norme internazionali sui diritti dei lavoratori con l’introduzione di disposizioni volte a garantire il benessere dei marittimi e delle loro famiglie, soprattutto quando sono abbandonati dall’armatore. Ora, i rappresentanti delle parti sociali europee del settore del trasporto marittimo, armatori europei (ECSA) e l’European Transport Workers’Federation (ETF), chiedono alla Commissione europea di modificare le direttive dell’accordo sul diritto dei marittimi per garantire condizioni di lavoro più dignitose.

La direttiva adottata nel 2009 riflette sì la Convenzione OIL sul lavoro marittimo con cui si sono stabiliti i requisiti minimi per quasi ogni aspetto delle condizioni di lavoro e per i marittimi tutelati da accordi di lavoro internazionali. La Commissione Ue è chiamata a rivedere la direttiva 2009/13/CE in conformità con la MLC del 2014; sostanzialmente si chiede che i diritti dei marittimi siano inclusi nel Diritto UE.

In particolare, vanno garantiti i diritti delle condizioni di vita dei marittimi, molto complesse, dalla fase delle pratiche di reclutamento e del collocamento, condizioni di lavoro, le ore di lavoro e di riposo, il rimpatrio, le ferie annuali, pagamento degli stipendi, alloggi, strutture ricreative, cibo e ristorazione, la tutela alla salute, sicurezza sul lavoro, cure mediche, servizi di assistenza e protezioni sociali a terra.

“Le nuove modifiche rendono obbligatoria la sicurezza finanziaria per gli armatori al fine di coprire i costi di mantenimento e di rimpatrio dei marittimi abbandonati. L’attenzione si espande anche alle disposizioni vigenti sulla responsabilità degli armatori per lesioni malattia o morte di marittimi in servizio per garantire che la compensazione contrattuale sia pagata per intero e senza indugio al marittimo o un suo rappresentante.

Questo offre una protezione molto importante per la gente di mare”, ha commentato Mark Dickinson, Segretario generale internazionale Nautilus e ETF, e portavoce del Comitato di concertazione sociale europeo settoriale per il trasporto marittimo. Si rileva che la futura direttiva Ue non altera e non toglie agli Stati membri dell’OIL gli obblighi derivanti dalla ratifica della Convenzione sul lavoro marittimo e sue modifiche successive. Pertanto, con questa nota, le parti sociali europee esortano gli Stati membri dell’Ue ad attuare gli emendamenti alla MLC/2014 nel più breve tempo possibile, e in ogni caso, entro la loro entrata in vigore il 18 gennaio 2017.

 

Abele Carruezzo