PILOTI PORTUALI, ENTRATA IN VIGORE LA LEGGE SULLA RESPONSABILITA’ CIVILE

ROMA – L’avvento del nuovo anno porta in dote l’entrata in vigore della L. n. 230/2016, vale a dire, la nuova disciplina in tema di responsabilità civile dei piloti portuali. Degne di nota sono le modifiche apportate al vigente Codice della Navigazione. Innanzitutto, il pilota portuale viene ritenuto responsabile, ai sensi del rinnovato art. 93 Cod. Nav, “dei danni cagionati da inesattezza delle informazioni e/o indicazioni fornite verso navi, persone e/o cose”.

La medesima norma limita, altresì, la suddetta responsabilità entro e non oltre la soglia del milione di euro, almeno che “non sia stata accertata la responsabilità del pilota per dolo o colpa grave”. Il successivo art. 94 chiarisce come, in tal senso, il pilota sia obbligato a sottoscrivere, con un’idonea impresa di assicurazione, un contratto di assicurazione per la responsabilità civile. Una copia di codesto contratto viene depositata dal pilota nella rispettiva sede della corporazione dei piloti: senza il suddetto deposito restano sospese persino le procedure di nomina degli aspiranti piloti.

La L. 230/2016, inoltre, ha condotto ad una rivisitazione dei c.d. servizi tecnico – nautici: in via generale viene riconosciuta l’obbligatorietà di tali servizi sebbene le singole Autorità marittime possano decretare, nelle rispettive aree, quali servizi siano obbligatori o meno. I servizi tecnico – nautici, continua la L. 230/2016, si svolgono “in tutte quelle strutture d’ormeggio presso le quali si svolgono operazioni d’imbarco o sbarco di merci e passeggeri, come banchine, moli, pontili, piattaforme, boe, torri, navi o galleggianti temporanei di stoccaggio e punti di attracco, in qualsiasi modo realizzate anche nell’ambito di specchi acquei esterni alle difese foranee”.

Il nuovo corpus iuris non poteva che essere accolto con favore da Fedepiloti che a tal uopo ha chiosato: si tratta di “una legge attesa dalla categoria da diversi anni e che ha visto impegnata la Federazione Italiana dei Piloti dei Porti assiduamente nell’ultimo anno, supportata, va detto, da personalità politiche estremamente attente ai veri problemi e che ha saputo cogliere l’inadeguatezza di alcune norme. L’approvazione di queste nuove disposizioni ha inoltre evidenziato ancora una volta la grande sintonia negli intenti oltre che la profonda stima reciproca tra la Federazione ed il Comando Generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera”.

 

Stefano Carbonara