Port State Control: la Danimarca soddisfatta

COPENAGHEN – Da tempo, l’Autorità Marittima della Danimarca (DMA) aspettava la firma della nuova dichiarazione sui controlli del Port State Control (PSC). La dichiarazione è stata firmata da ventinove Paesi, sia gli aderenti al Protocollo di Parigi, sia quelli del Memorandum di Tokio, a Vancouver, in Canada, lo scorso 3,4, maggio, durante la Conferenza Ministeriale. Dopo tre anni di preparazione, la dichiarazione prevede nuovi obiettivi per il PSC e per la cooperazione fra paesi in tema di controlli sulla sicurezza portuale. Per l’Autorità Marittima della Danimarca è stato raggiunto un importante obiettivo perché sono stati inclusi i nuovi regolamenti sull’uso dello zolfo nei trasporti marittimi e il codice per la navigazione in acque polari.

“Il controllo dello Stato di approdo per una nave che vi fa scalo è una parte importante per garantire il rispetto della normativa internazionale. E’ importante per la Danimarca che le considerazioni ambientali siano anche rispettate ed adottate in tutto il mondo”, ha commentato Andreas Nordseth, direttore generale dell’Autorità Marittima danese. Oltre ai regolamenti citati, la dichiarazione internazionale di Vancouver si è concentrata anche su altre questioni, come l’adozione e l’accettazione di certificati elettronici riguardo alle ispezioni di PSC, poiché più trasparenti, oltre a ridurre i costi degli oneri imposti alle compagnie di navigazione.

Inoltre, le varie ispezioni PSC hanno ridotto il numero delle infrazioni strutturali e dei difetti non in conformità delle navi, diminuendo anche il numero delle detenzioni che si è stabilizzato intorno al 3,5% l’anno. Oltre alla presenza di paesi firmatari, la dichiarazione ha avuto come testimoni, il Segretario generale dell’IMO, un rappresentante dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), la Federazione Internazionale della navigazione (IFS), la Federazione Internazionale dei lavoratori dei trasporti (ITF) e l’Associazione Internazionale delle Società di Classificazione Navale (IACS).

Più Paesi, ora, sono conformi con i requisiti del sistema PSC per essere inclusi nella White List, e l’uniformità delle ispezioni PSC è divenuto strumento efficace per garantire il rispetto delle norme internazionali da parte delle navi, a beneficio della sicurezza, dell’ambiente e dei marittimi.

 

Abele Carruezzo