Volvo Ocean Race: direzione nord

ALICANTE – E’ passata poco più di una settimana dalla partenza dell’ottava tappa da Itajaí a Newport, negli USA, e proprio la barca guidata dallo statunitense ha tagliato per prima la linea immaginaria degli 0 gradi nord, entrando dell’emisfero settentrionale alle ore 10:39:40 UTC, seguito a breve distanza da Team Brunel e Turn the Tide on Plastic.

MAPFRE, Dongfeng Race Team e team AkzoNobel hanno fatto lo stesso poco dopo, mentre Team Sun Hung Kai/Scallywag è passato al rilevamento delle ore 13 UTC, le 15 in Italia. E’, come noto, l’ultima volta che gli equipaggi dovranno passare l’Equatore e gestire i temuti Doldrum, la zona delle calme equatoriali, dato che le ultime tre tappe del giro del mondo si svolgeranno tutte nell’emisfero settentrionale.
Tradizionalmente il passaggio dei Doldrum, una banda fluida caratterizzata da una meteo con venti leggeri e instabili e forti temporali, a ovest lo rende relativamente più facile, e rispetto ai passaggi precedenti, questo sembra essere meno difficile.

“Siamo nei temuti Doldrum per la quarta e ultima volta in questa edizione.” Ha detto lo skipper di Dongfeng Charles Caudrelier. “Passare così a ovest di solito non è così dura, ma oggi la zona di calma è molto estesa e penso ci saranno dei cambiamenti nelle prossime 24 ore. Per noi ogni report delle posizioni è una fonte di stress, a questo punto della regata. Ci potrebbero essere sorprese piacevoli o spiacevoli. Stiamo lavorando con le nuvole, portandoci a ovest della flotta, sperando in un po’ più di aria. Per il momento siamo distanti dai leader e siamo un po’ dispiaciuti, ma forse domani sarà un’altra storia.”

A bordo di Turn the Tide on Plastic, ora terzo, la skipper Dee Caffari ha dichiarato di divertirsi nella lotta con Vestas 11th Hour Racing e Team Brunel, con le tre barche separate da sole sei miglia. Tuttavia, la britannica ha identificato un nuovo ostacolo nel match-race a tre attraverso gli Alisei. “Siamo tornati a navigare a vista con Vestas, che è davanti a Brunel, al nostro traverso.” Ha spiegato Dee Caffari. “Sembra che sia una battaglia a tre. La brutta notizia di oggi è che abbiamo avvistato la prima zona di sargassi. Vedremo se sarà la nuova sfida da superare dopo i Doldrum.”

Intanto è arrivata la notizia che gli spagnoli di MAPFRE hanno dovuto far fronte a un problema all’impatto elettrico che li ha temporaneamente lasciati senza energia a bordo. Ora la barca rossa è tornata a navigare a piena velocità, dopo che l’equipaggio ha sostituito un componente della batteria principale. Il team, però, non ha la possibilità di gestire il sistema di regolazione della chiglia dalla coperta, un’operazione che può essere fatta solo sottocoperta.

“Il fatto di dover usare questo sistema per la chiglia è negativo perché significa che una persona deve stare sotto.” Ha spiegato il prodiere e boat captain, Neti Cuervas-Mons.  “Chi timona non può fare la regolazione. Quando dobbiamo virare o strambare, o quando ci sono molte manovre da fare, diventa un grosso problema perché ci sono due braccia in meno…”
Dopo aver effettuato la riparazione, comunque, il team iberico ha ripreso a guadagnare miglia sui battistrada e MAPFRE si trova più a nord di Dongfeng, team AkzoNobel e Scallywag, sebbene più a est dei loro rivali.

Essendo sceso a quasi 70 miglia dai primi, Scallywag sta cercando di tenere il passo degli avversari. In ogni caso, quando mancano ancora 3.000 delle 5.600 miglia teoriche per Newport, l’umore a bordo resta positivo. “Siamo un po’ persi ed è solo colpa nostra, ma ci sono ancora molte miglia e potrebbero esserci delle situazioni meteo diverse. Non siamo tagliati fuori dai giochi, poco ma sicuro. Speriamo che la parte finale della tappa, dove si farà un passaggio veloce dei Caraibi, e in avvicinamento a Newport potrebbe esserci un ricompattamento della flotta, a quanto dicono ora i file meteo.” Ha spiegato Luke Parkinson dalla barca di Hong Kong. “A oggi sembra che ci si giocherà tutto negli ultimi tre giorni, sia per il primo che per l’ultimo posto. Dobbiamo continuare a spingere fino a quel punto, essere freschi e pronti per ogni opportunità.”