L’ammiraglio Cavo Dragone nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina

Nell’anniversario dei 30 anni della capacità portaerei, un ammiraglio pilota alla guida della Forza armata

È nel giorno del “solstizio” che l’ammiraglio di squadra Valter Girardelli lascia il servizio attivo e cede il comando della Marina all’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, in una cerimonia solenne che si è tenuta a Palazzo Marina a Roma.

Dopo 45 anni al servizio dell’Italia, l’ammiraglio Girardelli saluta il grande equipaggio della Marina: “La cerimonia di oggi non deve essere un punto d’arrivo, ma un punto di partenza, sia per i protagonisti sia, soprattutto per la Marina. I protagonisti passano, la Marina, i suoi uomini, le sue donne e i suoi mezzi rimangono e rappresentano il futuro delle Forze Armate”

Nell’anniversario dei 30 anni della capacità portaerei, è proprio un ammiraglio pilota a prendere la guida della forza armata. L’ammiraglio di squadra Cavo Dragone è stato tra i primi a far decollare e appontare dal ponte di volo di nave Garibaldi l’Harrier, il velivolo AV8B, l’aereo a “decollo corto e atterraggio verticale” (STOVL nell’acronimo inglese) che nel 1991 fu ritirato negli Stati Uniti segnando così una svolta nel destino della Marina Militare e ampliandone le potenzialità al servizio del Paese.

L’ammiraglio Cavo Dragone è stato quindi il primo comandante del gruppo aerei imbarcati (Grupaer), successivamente Comandante dell’incrociatore portaeromobili Garibaldi, delle forze aeree della Marina, dell’Accademia Navale di Livorno e quindi del raggruppamento Subacquei e Incursori. Nell’ultimo incarico, operando in ambito interforze, come ha ricordato il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, che nel suo intervento ha sottolineato come:

“L’impegno quotidiano dei nostri marinai ha risposto e risponde a una domanda globale di sicurezza e stabilità” – che ha poi proseguito -“oggi che il Mediterraneo si conferma al centro della dimensione geopolitica globale, la Marina Militare ha assunto un ruolo di primo piano per la tutela degli interessi del Paese”.

Al termine della cerimonia di avvicendamento, nella  cornice del piazzale di Palazzo Marina, è stata ammainata l’insegna a quattro stelle dell’ammiraglio di squadra Girardelli, per issare a riva quella del nuovo Capo di Stato Maggiore, alla presenza del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta  e delle autorità militari e politiche.

Il Ministro Trenta, rivolgendosi all’ammiraglio Girardelli: ammiraglio Girardelli, ha speso un’intera vita al servizio dello Stato, senza soluzione di continuità, alla guida di un “bastimento” presente in tutti i mari del mondo a tutela degli interessi nazionali”.  Successivamente, si è rivolta al neo Capo di Stato Maggiore: “ammiraglio Cavo Dragone, oggi le viene affidata la Marina Militare, le sue donne, i suoi uomini. Sono certa che ha già bene in mente la rotta da percorrere, come orientare le vele di questo splendido bastimento. A lei la manovra!”.

Molto sentito il discorso dell’ammiraglio Cavo Dragone che ha dedicato “questo capitolo importante della mia vita ai 38 miei compagni di corso del Corso Invicti che, il 3 marzo 1977, sono caduti sul Monte Serra con il loro ufficiale accompagnatore e i membri dell’equipaggio del Vega10. Sono andati via troppo presto”.

E’ iniziato quindi, in una splendida giornata di sole del giorno più luminoso dell’anno, il suo mandato, alla guida della Marina Militare.