Per Greenpeace il metano non da… una mano

Zagabria. Per richiamare l’attenzione sulla loro campagna contro l’uso del gas fossile, gli attivisti di Greenpeace Central Eastern Europe, con due piccoli gommoni lunedì pomeriggio, si sono avvicinati alla Floating Storage Regasification Unit (FSRU) hanno dipinto le parole “Climate Killer” sulla murata della nave che stava rifornendo di gas il nuovo terminal di Gnl aperto di recente sull’isola di Krk in Croazia.

A guidare la protesta è stata la nave – rompighiaccio ‘Arctic Sunrise’, lunga 50,5 metri. Durante l’azione, la nave a propulsione diesel è rimasta ancorata nei pressi della FSRU per circa due ore, prima di tornare al porto di Fiume, come evidenziato dalla strumentazione elettronica per la sua identificazione in mare (AIS). Gli attivisti di Greenpeace in quest’ultimo periodo si sono impegnati in altre azioni simili per evidenziare la loro campagna di protesta che il gas fossile è una falsa soluzione per ridurre le emissioni e che la dipendenza dal gas è dannosa per il clima, le economie dell’Ue e per le famiglie.

La nuova unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione della Croazia fa parte dei piani del Governo croato per espandere ulteriormente la propria infrastruttura di gas fossile. Non credono all’industria del gas che l’uso del metano possa essere una soluzione transitoria sicura per il clima; anzi il gas sta alimentando la crisi climatica proprio come il carbone e il petrolio.
I manifestanti hanno citato studi che collegavano la catena di approvvigionamento del gas fossile con le emissioni di metano. Hanno sostenuto che l’infrastruttura del gas in tutta Europa perde spesso metano e in particolare le piattaforme di gas nell’Adriatico croato sono in gran parte obsolete e inaffidabili.

La nuova struttura in Croazia è stata presa di mira secondo Greenpeace perché è stata quasi interamente finanziata dall’UE e dai fondi statali. Il progetto è costato quasi 275 milioni di dollari. Greenpeace e altre 20 ONG hanno recentemente lanciato una petizione per l’iniziativa dei cittadini europei chiedendo una nuova legge che vieti la pubblicità e la sponsorizzazione dei combustibili fossili nell’Unione europea.

Alcune note di stampa affermano che l’Autorità Portuale di Fiume e la Polizia sono intervenute sul sito per interrompere la manifestazione di Greenpeace che con la sua nave si era ancorata vicino alla FSRU.
A Greenpeace tutto è permesso, abbordare navi in navigazione, piattaforme petrolifere e impianti di stoccaggio e rigassificazione di Gnl. Ultimamente, Greenpeace ha perso la causa presso il Tribunale della Court of Session, la più alta Corte Civile scozzese, con la sentenza che non si può sostenere che il petrolio e il gas abbiano alcun effetto materiale sui cambiamenti climatici e che la questione sia politica, non legale.

Abele Carruezzo