FEDERPETROLI Italia: seguiamo con attenzione l’evolversi della crisi russa – ucraina, bene Draghi, ma non perda tempo

Abano Terme – PD-. Per FederPetroli Italia non corriamo un reale rischio di una mancanza di carburante, perché le nostre raffinerie sono solide e tecnologicamente avanzate per trattare tutte le diverse tipologie di greggio.

La situazione geopolitica internazionale di questi ultimi mesi, ha fatto registrare sbalzi nell’approvvigionamento della materia prima, però l’azione del governo Draghi che ha attivato nuovi piani di sviluppo e di diversificazione negli approvvigionamenti ha tamponato il gap sui prodotti petroliferi.

Per il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, le scorte d’obbligo ci sono ed esistono anche gli stoccaggi, ma sono sempre scorte e non sono infinite, e per l’Italia, sono disponibili per un ricorso momentaneo.

In una recente intervista, il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, ha dichiarato: “La durata dipende sempre dal fabbisogno e consumo di un Paese. L’ottimale dovrebbe essere quello di adeguare le riserve interne di scorta, ogni cinque anni, con una revisione di capacità in rapporto all’incremento della popolazione, del tessuto industriale e di altri elementi fondamentali. In questo modo si porterebbe la capacità di scorta in equilibrio con il Paese, non sempre questo si verifica.”

E poi ha continuato: “ Se ci soffermiamo sulla crisi ucraina, in queste settimane oltre all’afflusso di gas proveniente da altri Paesi come l’Algeria, stanno approdando navi USA con carichi di Gas naturale liquefatto (Gnl) che attraverso la portata dei rigassificatori si rende gassoso e quindi pronto ad essere immesso nelle reti nazionali di trasporto. Altri carichi in arrivo sono portate dalle navi cisterna che normalmente approdano nei nostri porti per lo scarico di greggi e qualità diverse da altri Stati di aree medio orientali ed altre location.”

La nostra posizione, come ha detto Draghi, nella sua informativa alle Camere, per il momento è quella che si deve preoccupare di meno. L’Italia è un Paese che logisticamente, oltre ad essere bacino del Mediterraneo, ha grandi potenzialità e, questo contribuisce a diversificare l’approvvigionamento. Il problema è più visibile in Germania e Paesi europei direttamente collegati dai gasdotti con la Russia.
“La nostra fortuna – ha chiuso l’intervista il presidente di FederPetroli Italia – è stata anche quella di mettere in esercizio il grande gasdotto TAP che dal Caspio con l’arrivo in Puglia riesce a portare gas nel nostro Paese con una tratta diversa da quelle nordiche.

In futuro se non si vuole correre rischi di approvvigionamento, occorrerà una chiara Strategia Energetica Nazionale che possa rendere il nostro paese per il 70% indipendente con le proprie forme di energia prodotte e disponibili.

Abele Carruezzo