(Centro di Controllo Polizia Portuale; foto courtesy Autorità Portuale Barcellona)
L’iniziativa, promossa dalla BCN Port Innovation Foundation, esplora l’utilizzo di droni aerei e acquatici in ambito portuale
Barcellona. L’Autorità Portuale di Barcellona ha avviato un progetto pilota per valutare l’uso di droni aerei e acquatici nella gestione operativa e nella sicurezza del sito.
L’iniziativa, sviluppata con la tecnologia Orange e promossa dalla BCN Port Innovation Foundation, si propone di analizzare il potenziale di questi dispositivi per migliorare la sorveglianza e il controllo delle strutture portuali.
Durante i test, i droni hanno trasmesso immagini in tempo reale al Centro di Controllo della Polizia Portuale, consentendo un monitoraggio più preciso delle infrastrutture e del traffico marittimo.
Grazie alla sincronizzazione dei droni con le piattaforme digitali è stato possibile constatare il miglioramento della sicurezza portuale e la gestione operativa di tutte le strutture connesse ai servizi portuali.
Il programma esecutivo ha visto l’utilizzo di due droni aerei e due droni acquatici, che hanno operato in modo sincronizzato e automatizzato. La fattibilità tecnica del sistema è stata confermata, secondo l’Autorità Portuale, grazie all’integrazione delle tecnologie RTSP (Real Time Streaming Protocol) e BVLOS (Beyond Visual Line of Sight).
Inoltre, i droni sono stati collegati alla piattaforma di gestione delle risorse Atalaya, che garantisce il pilotaggio a distanza e il funzionamento in scenari multitasking; e il sistema di sicurezza elettronica Genetec, che centralizza la raccolta dati e migliora il coordinamento nel processo decisionale operativo.
In occasione del Mobile World Congress di Barcellona 2025, in corso fino a domani giovedì 6 marzo, presso lo stand Orange si è tenuta una dimostrazione video di questa tecnologia, dove l’Autorità Portuale ha mostrato come la combinazione di droni con piattaforme di gestione avanzate possa ottimizzare il monitoraggio delle infrastrutture e rafforzare la sicurezza del porto.
Con questa iniziativa, il porto di Barcellona mantiene il suo impegno nell’innovazione tecnologica, integrando strumenti digitali che facilitano una gestione efficiente e una risposta immediata a possibili incidenti.
Il Porto di Barcellona promuove la (BarCelloNa) BCN Port Innovation Foundation, fondazione privata, che mira ad accelerare la digitalizzazione, i progetti di transizione ambientale ed energetica che consentono di promuovere la trasformazione, non solo del Porto stesso, ma anche dell’intera città di Barcellona.
Al Mobile World Congress di Barcellona – uno dei più principali eventi mondiali del settore tecnologico – ormai l’IA sta conquistando la maggior parte dei padiglioni con servizi e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. E la presenza di centinaia di aziende (la maggioranza cinesi e arabe) ci conferma che si sta lavorando con la nuova tecnologia, cosi tecnicamente sviluppata da essere a volte incomprensibile agli umani. E’ il caso del padiglione della Ntt Data giapponese – affollato di visitatori in questi giorni – che lavora a tutto campo per migliorare la nostra quotidianità.
Infrastrutture idriche di una città (il caso di Roma) sono monitorate h24 con simulazioni fatte con l’IA per capire come evitare dispersioni di acqua.
Soluzioni per ampliare la rete delle ricariche elettriche a costi più accessibili riconvertendo le stazioni di servizio.
La Ntt Data ha investito in una sede nel sud dell’Italia, a Cosenza, nella quale ha dato lavoro a 400 persone per portare avanti un progetto rivoluzionario.
Tutto questo ci obbliga a dure considerazioni dal punto vista antropologico: il calcolo di un cervello elettronico – se usato bene – porterà davvero a una grande rivoluzione?
(Droni acquatici; foto courtesy Autorità Portuale di Barcellona)