La più grande ECA del mondo si estenderà dal Portogallo alla Groenlandia

dal Portogallo alla Groenlandia

(Mappa courtesy IMO)

La più grande zona ambientale del mondo si estenderà dalle coste del Portogallo fino alla Groenlandia. E’ attesa per questa sera il testo finale sulla tassa per la transizione verde del trasporto marittimo

Londra. Durante la riunione MEPC83 a Londra, che si tiene questa settimana, l’IMO ha approvato la creazione di una nuova zona ambientale nell’Atlantico nord-orientale, che sarà la più grande area di controllo delle emissioni (ECA,Emission Control Area) del mondo, dove le navi utilizzeranno carburante a basso tenore di zolfo.

La nuova ECA dell’Atlantico nordorientale, prevista entro il 2027, si estende lungo le coste dal Portogallo alla Spagna e alla Francia, attraverso le isole britanniche e fino all’Islanda e alla Groenlandia, come mostra la mappa, unendosi alle ECA esistenti nelle vicinanze nel Mare del Nord, nel Mar Baltico e nel Mediterraneo.

“Quasi tutte le acque europee saranno presto aree di controllo delle emissioni. Questa regolamentazione armonizzata non solo va a vantaggio delle persone e della natura, ma facilita anche la parità di condizioni per l’industria marittima in Europa”, ha dichiarato Sönke Diesener, esperto di spedizioni presso Naturschutzbund Deutschland, una ONG tedesca.

“Arrivando pochi giorni dopo il record più basso di estensione massima del ghiaccio marino artico nei 47 anni di osservazione satellitare, la creazione dell’area di controllo delle emissioni dell’Atlantico nord-orientale ridurrà significativamente le emissioni delle navi, migliorerà la qualità dell’aria e contribuirà a migliorare la salute pubblica e la protezione ambientale nella regione dell’Atlantico nord-orientale, comprese le acque artiche intorno alla Groenlandia e all’Islanda”, ha dichiarato il Dott. Sian Prior, consulente principale della Clean Arctic Alliance.

Sul fronte della transizione verde, oltre al ritiro della delegazione USA, resta ancora come bozza il testo su come il trasporto marittimo pagherà; esclusa fino a tarda sera di ieri una tassa forfettaria e si aspetta ora su quello che sarà il testo finale che uscirà dal MEPC questa sera.

Una bozza di testo giuridico su un pacchetto di regolamenti per l’attuazione del Net Zero Framework dell’IMO non è riuscita a raggiungere il consenso in un gruppo di lavoro che ha deliberato fino a tarda notte di ieri. Si tratta delle cosiddette misure tecniche ed economiche a medio termine per ridurre le emissioni di gas serra nei prossimi 25 anni.

Quindici paesi, guidati dall’Arabia Saudita, si sono opposti al pacchetto dicendo che era troppo ambizioso. Ci si aspetta che insistano su un voto in commissione, a cui raramente ricorre un’organizzazione con un impegno di lunga data per il multilateralismo e uno spirito di compromesso.

Anche sei piccoli Stati insulari in via di sviluppo del Pacifico, guidati dalle Isole Marshall, hanno espresso profonda delusione e hanno dichiarato all’unisono di non poter accettare il pacchetto.

L’approvazione porterebbe automaticamente alla diffusione dei nuovi regolamenti come progetti di emendamenti all’allegato VI della convenzione sull’inquinamento marino (MARPOL), riguardanti l’inquinamento atmosferico, per l’adozione formale in una sessione straordinaria del comitato in ottobre, quando verrebbe decisa anche la data di entrata in vigore internazionale.

Il Net Zero Framework è destinato ad applicarsi al trasporto marittimo internazionale per le navi di stazza lorda pari o superiore a 5.000 GT.

Rivolgendosi al gruppo ieri sera, il Segretario generale dell’IMO Arsenio Dominguez ha ricordato ai delegati che il pacchetto è “solo un passo nel nostro viaggio verso il 2050”.