Gli Houthi stanno trattenendo e minacciando le navi nel porto di Ras Isa

Al-Masirah TV, Yemen

(Foto courtesy by Al-Masirah TV, Yemen)

Segnali AIS mostrano più di una dozzina di petroliere nel porto di Ras Isa; nelle ultime ore gli Houthi hanno lanciato un missile ipersonico e droni su Israele

Londra. Dallo Yemen giungono diversi rapporti secondo cui gli Houthi hanno negato il permesso alle navi di lasciare il porto di Ras Isa e la zona di ancoraggio nelle due settimane successive all’attacco delle forze statunitensi alle strutture del terminal petrolifero.

L’UKMTO (Centro per le Operazioni Commerciali Marittime del Regno Unito), che monitora la regione, ha dichiarato stamane convalidando i report.
Un numero imprecisato di navi è nell’ancoraggio a Ras Isa con segnali AIS che sembrano mostrare almeno una dozzina di petroliere e diverse rinfuse.

Fonti diplomatiche russe e turche hanno riconosciuto di avere navi vicino al porto quando le forze statunitensi hanno colpito nella notte tra il 17 e il 18 aprile.

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, nell’ambito dell’annuncio delle sanzioni di questa settimana, ha nominato tre navi che hanno violato la scadenza dei permessi e scaricato prodotti petroliferi nel porto controllato dagli Houthi.

L’UKMTO ha convalidato i rapporti secondo cui alle navi – che si trovavano all’àncora – è stato negato il permesso di partire nonostante avessero l’autorizzazione dell’UNVIM (Meccanismo di Verifica e Ispezione delle Nazioni Unite per lo Yemen). L’ONU verifica che le navi non trasportino armamenti o altre armi per aiutare gli Houthi.
Secondo i rapporti, le Autorità locali hanno costretto alcune navi di lasciare l’ancoraggio e di attraccare in porto. Ci sono segnalazioni di minacce di violenza e in almeno un caso l’UKMTO ha detto che sono stati sparati colpi di avvertimento. Altre imbarcazioni sarebbero state abbordate da personale armato.

“Questi incidenti segnalati rafforzano la minaccia per le navi che scalano i porti controllati dagli Houthi”, scrive l’UKMTO. Avverte che è “probabile che le navi siano trattenute o limitate dalla partenza in sicurezza”.
Martin Kelly, Head of Advisory di EOS Risk Group, spiega: “Ci sono diverse motivazioni per cui gli Houthi non permettono alle navi di partire, tra cui l’uso della navigazione commerciale come deterrente contro gli attacchi aerei di Stati Uniti, Regno Unito e Israele. Inoltre, le navi in fuga dai porti dimostrano l’incapacità degli Houthi di difendere le proprie infrastrutture portuali, il che potrebbe essere visto come un indebolimento delle capacità degli Houthi”.

Gli attacchi di aprile al terminal petrolifero che gli Houthi sostengono abbiano ucciso 74 persone e ne abbiano ferite almeno altre 171, secondo il Ministero della Salute.
L’Ambasciata russa nello Yemen ha rilasciato una dichiarazione in cui conferma che una product tanker denominataSeven Pearls (53.714 dwt) si trovava all’ancoraggio di Ras Isa.

Secondo quanto riferito, la nave, che è registrata a St. Kitts e Nevis, ha subito lievi danni durante il bombardamento degli Stati Uniti. L’Ambasciata ha riferito del ricovero in ospedale di un membro dell’equipaggio e necessita di un complesso intervento chirurgico agli occhi, mentre altri due cittadini russi sono rimasti leggermente feriti ma in condizioni stabili.

Riferisce che 19 membri dell’equipaggio russi rimangono a bordo della nave, mentre il proprietario della nave stava lavorando per evacuare i marittimi feriti e rimuovere la nave dallo Yemen.
Il Ministero degli Esteri turco ha anche riferito che una nave metaniera gestita dalla Turchia, St. Oslo (29.121 dwt) è trattenuta nel porto in attesa del permesso di partenza dalle Autorità portuali di Yemini. Si dice che la nave, registrata a Panama, abbia a bordo 17 marinai turchi.

Intanto, altre navi sono state ordinate di aspettare in un’area designata.

E’ di queste ultime ore che l’Esercito israeliano riferisce di aver intercettato un missile e droni contro Israele, in solidarietà con i palestinesi. In Yemen, l’Agenzia di stampa Houthi Saba ha detto che gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi notturni sulla capitale Sanaa e sui vicini distretti di Bani Hashish e Khab al-Shaaf.