Londra. L’Organizzazione Marittima Internazionale ha continuato a lavorare sul Net-Zero Framework durante i colloqui del Gruppo di lavoro questa settimana, dal 20 al 24 ottobre 2025, presso l’IMO di Londra, nonostante il posticipo dell’adozione all’anno prossimo.
L’incontro ISWG-GHG-20 (Intersessional Working Group on Reduction of GHG Emissions from Ships) ha visto i governi impegnarsi in discussioni sulle linee guida del quadro, in contrasto con i negoziati della settimana scorsa che hanno portato al ritardo dell’adozione.
Il Brasile, l’Indonesia e diversi paesi africani hanno spinto per un approccio “tecnologicamente neutro” che favorisca le fonti di biocarburanti esistenti, tra cui alimenti e mangimi come la soia e l’olio di palma.
Molti ricercatori ritengono che l’uso di biocarburanti a base di alimenti e mangimi per motivi ambientali, climatici e di diritti umani, non sono sostenibili.
Il Messico, il Regno Unito e diverse isole del Pacifico hanno invitato l’IMO a predisporre delle linee guida per l’analisi e valutazione del ciclo di vita che tengono conto delle emissioni dovute al cambiamento indiretto della destinazione dei terreni.
Le linee guida LCA (Life Cycle Assessment) dovrebbero essere finalizzate nell’aprile 2026. L’ LCA è un processo di analisi oggettivo che valuta gli oneri ambientali associati a un prodotto, processo o attività identificando l’energia, i materiali utilizzati e i rifiuti rilasciati nell’ambiente e per valutare le possibili opportunità di miglioramento per influenzare i miglioramenti ambientali.
È stato osservato che il MEPC 84 (aprile/maggio 2026) sarà la prossima modifica delle Linee Guida LCA.
Il Gruppo di lavoro sull’intensità dei gas serra nel ciclo di vita dei combustibili marittimi (GESAMP-LCA, Group of Experts on the Scientific Aspects of Marine Environmental Protection) ha stabilito che saranno affrontate tutte le questioni metodologiche, riconoscendo la necessità di considerare, nell’ambito dell’LCA, le “emissioni evitate” e le emissioni “nette negative” di combustibili e tecnologie.
L’UE e gli Stati insulari del Pacifico si sono opposti all’uso di biocarburanti a base di alimenti e mangimi, citando problemi di sostenibilità e scalabilità, e hanno favorito gli e-fuel rinnovabili come soluzione a lungo termine. Gli Stati membri e l’industria hanno espresso un ampio sostegno all’inclusione della propulsione eolica come fonte di energia a zero o quasi zero accanto all’energia solare e da terra.
Gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e altri paesi produttori di petrolio si sono opposti a ulteriori lavori sulle linee guida, definendole premature fino all’adozione dell’NZF. Diversi delegati hanno notato che questi stessi paesi avevano sostenuto la settimana precedente che la NZF non poteva essere adottata a causa della mancanza di chiarimenti politici.
La dott.ssa Alison Shaw, responsabile delle politiche IMO presso T&E (Transport&Enviroment, organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti), ha affermato che il successo del quadro dipenderà da una forte guida che incentivi la produzione di e-fuel verde, salvaguardando al contempo da combustibili non sostenibili come i biocarburanti a base di colture.
“Molti Stati membri hanno riconosciuto l’importanza di entrambi gli obiettivi, anche se l’incertezza sull’eventuale adozione del quadro è rimasta un chiaro sfondo per le discussioni”, ha detto Shaw.
L’IMO si riunirà nuovamente per i colloqui del Gruppo di lavoro tecnico dal 20 al 24 aprile 2026, seguiti dall’84a sessione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino dal 27 aprile al 1 maggio.
Il MEPC 84 è previsto per finalizzare le decisioni sull’energia pulita nell’ambito dell’NZF, comprese le linee guida LCA, che sono essenziali per valutare l’impatto ambientale dei combustibili marini e determinare la conformità delle navi al quadro.
Vale la pena notare che un’ulteriore conseguenza dell’aggiornamento della riunione MEPC ES.2 della scorsa settimana è stata la mancata adozione diversi emendamenti all’Allegato VI della MARPOL, sebbene non abbiano alcun impatto sulla NZF: – Designazione dell’Oceano Atlantico nord-orientale come Area di Controllo delle Emissioni per SOx e particolato e per Nox. – Accessibilità ai dati del sistema IMO per il consumo di combustibile per navi (IMO DCS). – Revisione della misura di riduzione dei gas serra a breve termine. – Utilizzo di profili operativi multimotore per un motore diesel marino in relazione ai requisiti Nox. – Chiarimento delle voci nella comunicazione dei dati richiesta dai regolamenti 27 e 28.
Non è ancora stato confermato come o quando verranno adottati. Potrebbero essere separati dagli
emendamenti in fase di aggiornamento, in modo da poter essere adottati prima che la NZF venga ulteriormente esaminata, e quindi potrebbero essere adottati separatamente.
“Questo anno in più ci dà la possibilità di entrare in contatto con tutte le parti interessate e le parti al fine di affrontare le questioni che sono state sollevate, inclusa la mancanza di chiarezza sul quadro”, ha detto il Sgretario generale IMO Dominguez all’incontro di Global Marine Forum di Anversa dell’altro giorno.
Abele Carruezzo








