W. E. F. classifica i porti del mondo

Il World Economic Forum propone la nuova edizione del report 2011/2012 sulla competitività delle economie mondiali, basato sull’analisi di 142 Paesi e diffuso il 7 settembre 2011. Il rapporto annuale sulla competitività globale del World Economic Forum parla di una “competitività” che, ai fini della costruzione del Global Competitiveness Index, viene definita: “as the set of institutions, policies, and factors that determine the level of productivity of a country”.

Lo studio di analisi è stato condotto stabilendo alcuni parametri “chiave” che garantiscono lo sviluppo economico di un Paese. In particolare sono stati considerati 12 pilastri di tre insiemi “factor-drive” e cioè: l’infrastrutturazione di un paese  valutata da istituzioni, infrastrutture, macroeconomia, salute ed istruzione primaria; l’efficienza del paese valuta da alta istruzione e formazione professionale, dall’efficienza del mercato delle merci e del lavoro, sviluppo del mercato finanziario, disponibilità tecnologica, e dimensione del mercato; in ultimo l’innovazione intesa come parco- business e parco tecnologico.

Per quanto riguarda il settore portuale lo troviamo nella sezione dei “Trasporti e infrastrutture” e come sotto sezione “qualità delle infrastrutture portuali”. Ebbene, in questo rapporto si legge che i migliori porti più produttivi dell’Europa sono situati in Germania, Olanda, Belgio, Svezia, Finlandia e Danimarca. Seguono nella classifica, i porti della Spagna, al settimo posto, prima del Regno Unito, Italia e Francia. Da sottolineare che la Grecia e scesa  quasi in fondo alla classifica, con punti 3,92; mentre i porti spagnoli hanno ottenuto un punteggio di 5,8 su una scala di sette punti.

La classifica generale che emerge dai dati raccolti per la realizzazione dell’indagine vede ancora una volta al primo posto la Svizzera, seguita da Singapore e Svezia, a posizioni invertite rispetto al 2010. Nella top ten prevalgono comunque i Paesi dell’Europa nord-occidentale, con la Finlandia (4° posto), Germania (6°), Paesi Bassi (7°), Danimarca (8°) e Regno Unito (10°).

L’Italia registra il dato positivo del miglioramento della propria collocazione nella graduatoria, passando dal 48° al 43° posto (punti 4,43); per i porti registra un punteggio di 5,01. Restano i problemi relativi ad una “logistica” poco integrata su tutti i porti italiani ed una riforma dei porti annunciata e mai applicata.

Abele Carruezzo