I porti del futuro

Rotterdam. Il porto di Rotterdam, con il suo skyline e con il ponte Erasmus, sta già vivendo il futuro di essere un porto digitale e smart. Come saranno i porti del futuro è argomento molto dibattuto in questi ultimi anni. Infatti, dall’alba dell’era digitale, i porti di domani saranno tutti smart e digitalizzati. La rivoluzione informatica farà da “punto di non ritorno” per l’evoluzione del concetto di porto: o s’innoverà il senso e il significato di porto o si rimarrà ancorati a funzioni e a servizi “utili” solo alla prima industrializzazione.

Se pensiamo a quante discussioni si fanno intorno a dei terminal, banchine e piazzali, se dovranno essere green o dark, ci si troverà con gli orizzonti futuri dello shipping che decreteranno la fine operativa di quei porti ormai obsoleti e non più competitivi. Non è per volontà di una filosofia politica (green o dark), o di un’associazione che non risparmia un “no” a qualunque innovazione o di una governance portuale in “sistemi” che sposteranno i flussi merceologici che solcano i mari e scegliere navi che scalano determinati porti invece di altri.

Importante per una politica governativa di un Paese mediterraneo, come l’Italia, è condividere che i porti, i terminal e le navi che trasportano le merci (in – export) sono fondamentali per l’economia nazionale, europea e globale. Una riforma della portualità italiana (non conclusa – la Delrio -) ancorata a una logistica non ancora integrata e con un’intermodalità non “piena” che non facilità la mobilità delle merci e delle persone, non permetterà ai sistemi portuali italiani di affrontare l’ondata di tecnologie intelligenti che consentono (già ai porti dell’Europa settentrionale) e che consentiranno loro di rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori e del commercio.

Per affrontare le sfide attuali e future, già un piccolo numero dei maggiori hub del mondo, asiatici ed europei, (Rotterdam, Anversa e Amburgo, e ci mettiamo anche Valencia, Genova e Trieste), ha investito molto in tecnologie intelligenti per una continua trasformazione dei loro porti in “smart ports”. E’ una tendenza d’innovazione tecnologica (non una moda) che ha e avrà la forza per ridefinire il commercio transfrontaliero e accelerare il movimento continuo dei prodotti e, potenzialmente, creare un ambiente collaborativo veramente globale.

I porti europei, sia del north range e sia quelli mediterranei, da anni sono stati il centro del commercio globale; oggi non possono più competere sulla sola dimensione e molti di questi non hanno fatto l’esperienza di gestire traffici significativi; per questo oggi è indispensabile per i nostri porti specializzarsi nel garantire operazioni più “intelligenti”. Questo perché, sebbene siano significativamente più piccoli, i porti europei in generale e quelli italiani in particolare devono ancora predisporsi a gestire maggiori quantità di merci e/o persone.

Il settore dell’e-commerce globale sta aumentando ogni trimestre e, di conseguenza, devono essere costruite navi più grandi per soddisfare la crescente domanda; ed è noto che il mercato non aspetta le decisioni di una “burocrazia” governativa portuale, cieca di un futuro e lenta nel decidere se costruire una banchina, effettuare dei dragaggi, perché questo di fatto declina la “fine” mercantile di un porto. Ora, per definizione, un porto “smart”è un porto che utilizza Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (AI), blockchain e big data per rendersi efficiente e in grado di gestire grandi volumi di merci.

Le tecnologie che li sviluppano sono sistemi digitali multi – stakeholder che supportano le infrastrutture di base, come la movimentazione delle merci, la gestione del traffico, il trattamento delle dogane, il mantenimento degli standard di salute e sicurezza e il monitoraggio dei rifiuti e del consumo di energia. I porti smart dell’Europa settentrionale stanno progettando il passaggio strutturale dai “sistemi portuali”- del secolo scorso e superati –  alla “smart port network” che ottimizza le modalità di trasporto multipla e consente a tutti i partecipanti di beneficiare di costi inferiori e velocità di consegna merce più elevate, aumentandone la competitività. A Rotterdam, il prossimo novembre 4 – 9, si farà il punto-focus con la conferenza su “smart digital ports of the future”.

Abele Carruezzo