Economia circolare: PE chiede regole più severe per consumo e riciclo

Bruxelles. Il Parlamento Europeo, ha approvato una serie di raccomandazioni per raggiungere un’economia a zero emissioni, sostenibile, priva di sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Nel marzo 2020, la Commissione ha adottato un nuovo Piano d’Azione sull’Economia Circolare (Circular Economy Action Plan) per un’Europa più pulita e competitiva.


Nell’ottobre 2020, la Commissione Parlamentare per l’Ambiente (ENVI) ha presentato una sua relazione sull’economia circolare adottata poi il 27 gennaio 2021.
Nella relazione si è stabilito che fino all’80% dell’impatto ambientale dei prodotti è determinato nella fase di progettazione. Si prevede il raddoppio del consumo globale di materiali nei prossimi quarant’anni, mentre la quantità di rifiuti generati ogni anno dovrebbe aumentare del 70% entro il 2050. Metà delle emissioni totali di gas serra, e più del 90% della perdita di biodiversità e dello stress idrico, provengono dall’estrazione e dalla lavorazione delle risorse.


Durante il dibattito in Parlamento, i deputati hanno rilevato la necessità di stabilire obiettivi vincolanti per il 2030 sull’uso dei materiali e sull’impronta ecologica dei consumi; obiettivi che dovranno tener conto dell’intero ciclo di vita di ciascuna categoria di prodotto immessa sul mercato dell’Ue. Invitano inoltre la Commissione a proporre obiettivi vincolanti specifici del prodotto e /o settoriali per il contenuto riciclato.


Il Parlamento esorta la Commissione a presentare una nuova legislazione in quest’anno 2021, ampliando il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile per includere i prodotti non legati all’energia. Questo al fine di stabilire standard specifici del prodotto, in modo che gli stessi prodotti immessi sul mercato dell’Ue funzionino bene, siano durevoli, riutilizzabili, essere facilmente riparati, non siano tossici, possano essere aggiornati e riciclati, contengano contenuto riciclato e siano risorse ed energia efficienti.

Nel dibattito in plenaria, i deputati hanno anche sottolineato che il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal sarà possibile solo se l’Ue passerà a un modello di economia circolare e che questo cambiamento creerà nuovi posti di lavoro e opportunità di business. Hanno ribadito che la legislazione esistente sui rifiuti deve essere attuata in modo più approfondito e per questo sono necessarie ulteriori misure per settori e prodotti chiave, come il tessile, la plastica, l’imballaggio e l’elettronica.
Per i consumatori dell’Ue l’economia circolare significherà: diritto alla riparazione dei prodotti, più risparmio, prodotti durevoli, riutilizzabili e non tossici, un ambiente più salutare.


La relazione, adottata dal Parlamento europeo dell’altro giorno, con 574 voti favorevoli, 22 contrari e 95 astensioni, è una risposta al Piano d’Azione per l’Economia Circolare proposto dalla Commissione.

Abele Carruezzo