Porto di Barletta: valorizzazione e ristrutturazione del Faro Napoleonico e istituzione dell’Ufficio di Piano per la stesura del Piano Regolatore Portuale

Si delineano, a Barletta, le direttrici di sviluppo del porto e del territorio per l’immediato futuro

Nella giornata di ieri, giovedì 3 febbraio, in prossimità dello storico Faro Napoleonico di Barletta, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, e il Management dell’Ente hanno incontrato il comandante della Capitaneria di Porto di Barletta, C.F. (CP) Daniele Governale e la direttrice della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le Province BAT e Foggia Anita Guarnieri, con l’obiettivo di concordare gli step operativi per il recupero e la valorizzazione dell’antica lanterna.

In forza del protocollo di intesa sottoscritto tra AdSPMAM e MiC (Segretariato Regionale e Soprintendenza) quest’ultimo curerà la progettazione e la direzione dei lavori di restauro del faro in consegna all’Ente portuale, che saranno sostenuti economicamente dall’AdSPMAM, che ne gestirà l’appalto. Il tutto nell’ambito di un percorso virtuoso fondato essenzialmente sulla condivisione e sull’unità di intenti, anche con tutti gli altri soggetti interessati, in primis con l’Amministrazione comunale, affinché in tempi celeri il faro possa essere restituito alla pubblica fruizione e contribuire a migliorare l’offerta turistico-storico-culturale e l’attrattività del territorio.

Nella stessa giornata, il Presidente e il Management di AdSPMAM hanno incontrato il commissario straordinario del Comune di Barletta, Francesco Alecci, alla presenza della Dirigente della Soprintendenza e di alcuni Dirigenti comunali. All’ordine del giorno il nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP), strumento fondamentale per la definizione dell’ambito portuale e dell’assetto complessivo del porto e per l’individuazione delle caratteristiche e della destinazione funzionale delle aree interessate. A tal riguardo, al termine dell’incontro si è convenuto di accelerare la istituzione, così come peraltro già avvenuto nel porto di Brindisi, di un Ufficio di Piano che si occuperà della redazione del nuovo PRP.

“Il dialogo e la condivisione sono i pilastri su cui si fondano tutti i progetti di rilancio del porto di Barletta- commenta il presidente dell’AdSPMAM Patroni Griffi. Lo sviluppo di una infrastruttura portuale che per essere realmente competitiva deve guadare al futuro, non può prescindere dal rispetto e dalla valorizzazione del passato e del patrimonio storico culturale di cui è dotata”.

Il Commissario Straordinario Alecci, a sua volta, si è dichiarato molto soddisfatto per l’esito dell’incontro: oltre a ribadire la volontà e la possibilità per il Comune di essere realmente perno essenziale della evoluzione presente e strategica del porto di Barletta, così tutelando al meglio gli interessi collettivi della Comunità, lo scambio di informazioni permetterà di precisare ancor più efficacemente l’apporto degli Uffici comunali a tutti i progetti in corso di elaborazione e di realizzazione da parte sia della AdSPMAM sia della Soprintendenza per temi di lavoro anche più generali.

La Soprintendete Anita Guarnieri ritiene che l’attività sinergica avviata con l’AdSPMAM e il Comune di Barletta si inserisca pienamente nelle strategie di interazione con il territorio che il proprio Istituto intende perseguire, in particolare in una attività di co-pianificazione che, partendo dall’analisi delle varie istanze ed esigenze, arrivi a definire con gli enti coinvolti una visione d’insieme, quale strumento utile alla trasformazione e al governo del territorio, creando uno scenario strategico, anche di lungo periodo, che possa comprendere indirizzi di sviluppo, ma anche di riconversione e riprogettazione, tutelando ed esaltando la specificità dei luoghi.

Nel caso di Barletta, lavorare in maniera congiunta sull’infrastruttura in questione e sul nuovo Piano Regolatore Portuale costituisce certamente un’occasione per ragionare e riflettere sull’evoluzione storica e sul futuro della città, ripensando al rapporto del centro antico con il suo originario approdo e con il mare, di fatto oggi negato. In definitiva, guardare in modo differente a quella porzione di linea di costa, contrassegnata da architetture di pregio come il Faro Napoleonico e non solo, apre senz’altro nuove prospettive, anche al fine di innescare ulteriori dinamiche di turismo e valorizzazione, consentendo, inoltre, una semplificazione dei passaggi e delle procedure che riguardano il patrimonio culturale, rendendo così più efficace l’azione attuativa.