Riforma dei porti, Tarlazzi (Uiltrasporti): pronti a dare battaglia per difendere natura pubblicistica autorità portuali

“Non siamo d’accordo sull’eventualità di un cambiamento della natura giuridica delle autorità portuali e non arretreremo mai dalla nostra posizione, nella convinzione che un’Autorità di Sistema Portuale di natura privatistica, pensata per lavorare esclusivamente in un’ottica imprenditoriale, rappresenti un pericolo per la tenuta e la crescita di tutto il sistema portuale”.

Così il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi commenta le parole del Presidente del Porto di Genova e Savona Paolo Signorini, all’indomani della visita a Genova del Presidente del Consiglio Mario Draghi.

“Ritenendo necessaria e urgente la completa attuazione delle misure introdotte con la riforma Del Rio, che tra l’altro riconferma la validità dell’attuale modello della Legge 84/94, non possiamo in alcun modo condividere il cambiamento proposto dal Presidente Signorini e saremo pronti ad utilizzare tutti i mezzi di protesta a nostra disposizione per evitare che venga scardinata l’attuale impostazione delle Autorità portuali italiane. Un’Autorità di Sistema Portuale di natura privatistica – prosegue Tarlazzi – non risponderebbe assolutamente all’interesse del Paese, ma rischierebbe al contrario di subordinarlo alle grandi alleanze mondiali dello shipping. Lo Stato non può rinunciare alla sua funzione di controllo e di regolazione del mercato, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo in cui la spinta inflazionistica rischia di pregiudicare la ripresa economica del nostro Paese”.

“La destrutturazione del sistema portuale – prosegue il segretario generale della Uiltrasporti – rischierebbe di generare le stesse criticità che stiamo vivendo con il modello aeroportuale, in cui la mancanza di regole ha favorito una concorrenza distorta causando la crisi di molte aziende del settore. Sarebbe invece più auspicabile togliere le Asdp dall’elenco Istat delle amministrazioni pubbliche e snellire le procedure per facilitare gli adempimenti strutturali”.

“Siamo quindi pronti a dare battaglia su queste tematiche – conclude Tarlazzi – nell’interesse del sistema portuale italiano e per difendere l’occupazione e la qualità del lavoro che da tutto questo potrebbe subire una ricaduta negativa.”