Rotterdam studia il ‘corridoio verde’ con Singapore

Rotterdam. Il porto di Rotterdam sta studiando la pianificazione di un corridoio verde con Singapore poiché un numero crescente di paesi cerca di navigare su rotte rispettose dell’ambiente.
In Autorità portuale di Rotterdam, tecnici sono impegnati nel mettere a punto un green corridor molto efficiente da una prospettiva che possa soddisfare il collegamento – origine/destino – tra Rotterdam e Singapore.

Il corridoio verde proposto collegherebbe il porto più grande d’Europa e il secondo hub di trasbordo di container più grande del mondo nel sud-est asiatico, entrambi nodi chiave del commercio di container Asia-Europa.

Rotterdam sta cercando di lavorare e realizzare accordi con porti serviti da adeguate infrastrutture, tecnologia smart, regole chiare e trasparenti, linee guida operative e norme sulla safety e security; condizioni che sono anche obiettivi per lo sviluppo di ‘sea-corridor’ in cui le Compagnie di navigazione userebbero l’uso di carburanti a zero emissioni di carbonio.

“Una delle idee entusiasmanti che abbiamo è quella di creare un corridoio verde tra Singapore e Rotterdam, per carichi particolari con particolari front runner. E sono molto entusiasta di questa opportunità”, ha affermato Allard Castelein, Ceo Port Authority Rotterdam.

I Paesi Bassi sono stati uno dei primi 19 firmatari della Dichiarazione di Clydebank lanciata alla COP26 nel novembre dello scorso anno con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di corridoi verdi, mentre Singapore ha firmato tale dichiarazione nell’aprile di quest’anno.

Sia Singapore sia Rotterdam hanno già sviluppato infrastrutture e regolamenti per il bunkeraggio delle navi propulse con Gnl, nonché biocarburanti, e sono coinvolte in progetti per lo sviluppo di altri combustibili verdi come l’ammoniaca.

Il mese scorso Gasunie, HES International e Vopak hanno firmato un accordo per sviluppare un terminal di importazione di ammoniaca verde come vettore di idrogeno nel porto di Rotterdam. Tramite la rete di distribuzione, l’ammoniaca o l’idrogeno potrebbero essere distribuiti sia nei Paesi Bassi, sia, più in generale, nel Nord Europa. Attualmente HES opera in una località a Maasvlakte con capacità in banchina e accesso diretto dal mare. Gasunie ha anche un’infrastruttura esistente di serbatoi di stoccaggio e un sistema di gasdotti. Vopak, con sei terminali di ammoniaca in tutto il mondo, ha una vasta esperienza nello stoccaggio sicuro dell’ammoniaca.

L’ammoniaca potrebbe essere utilizzata come combustibile a zero emissioni di carbonio per i trasporti marittimi.

L’Autorità Marittima e Portuale di Singapore e l’operatore portuale di rinfuse Jurong Port sono entrambi membri della Castor Initiative che mira a navi ad ammoniaca operative entro il 2025.

Abele Carruezzo