E’ piena crisi Wärtsilä: i coreani chiedono l’autoproduzione per la loro nave

Trieste. I coreani della nave Uhi Fusion hanno chiesto all’Autorità portuale di caricare i motori utilizzando marinai imbarcati. Oggi, intanto si incontrano in Prefettura le parti interessate con i Daewoo, dopo il flop della scorsa settimana. L’autoproduzione richiesta dalla nave, non prevedendo la presenza sulle gru di tecnici specializzati né di portuali, ancora non è stata autorizzata dall’A.P.; si stanno valutando le condizioni per poter caricare i dodici motori della Wärtsilä e destinati alla società coreana Daewoo.

Per queste operazioni, fanno sapere i dirigenti dell’A.P., vi sono infatti dei requisiti da rispettare, secondo adeguati protocolli di sicurezza del lavoro portuale e, in caso di possibili lacune, queste vanno superate per adempiere alle operazioni d’imbarco in sicurezza.

Se tutto il protocollo operativo, comunicato dalla nave nella loro richiesta, la nave otterrà la concessione da parte dell’Autorità Portuale.
Mentre, l’obiettivo dei sindacati e dei lavoratori è quello di prendere tempo e portare avanti la lotta almeno fino al 14 settembre.

La scadenza fissata per il 14 settembre, è importante perché, prima del 60esimo giorno, previsto per la presentazione di un piano di mitigazione o di re-industrializzazione da parte di Wärtsilä, avverrà l’incontro con il Ministero dell’ Economia; il Mise non ha ancora riconvocato il tavolo di confronto a Roma. Per quella stessa data è stata fissata l’udienza per discutere l’esposto per condotta antisindacale da parte di Wärtsilä depositato al Tribunale di Trieste dai sindacati.
Nel frattempo, buona parte delle Istituzioni locali ha scelto di stare dalla parte dei 451 dipendenti dell’ex Grandi Motori; anche l’Unione Sportiva Triestina Calcio, per solidarietà verso i lavoratori che scenderanno in piazza in corteo il 3 settembre, ha chiesto di spostare il derby con il Pordenone, in programma nella stessa data di sabato prossimo.

La richiesta dei lavoratori licenziati è chiara: un aiuto per boicottare l’imbarco dei preziosi motori. I
lavoratori sono pronti a trasferire in pochi minuti il presidio dai cancelli dello stabilimento al tratto tra l’area di stoccaggio e le banchine, bloccando con una forma di resistenza passiva il trasferimento dei motori, che si effettua solo su gomma.

Una battaglia che avrà come fronte principale le banchine del canale navigabile, quelle su cui lavoratori e sindacati sono decisi a non far arrivare i dodici motori navali prodotti nello stabilimento di Bagnoli e già acquistati dalla sudcoreana Daewoo. Perché una volta trasferiti in banchina i propulsori dal valore di milioni di euro potrebbero essere caricati sulla nave Uhl Fusion, grazie
alle due gigantesche gru di cui dispone la nave noleggiata dalla multinazionale asiatica, che nel frattempo è arrivata nel Golfo di Trieste e da ieri sera è ancorata in rada davanti a Barcola.

Intanto, ieri è cominciato lo sciopero a oltranza in segno di solidarietà, di tutte le maestranze delle imprese portuali per le operazioni (spostamento, imbarco e rizzaggio), connesse all’attività di Wärtsilä, proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl.

Abele Carruezzo