Il porto di Valencia, primo test di idrogeno per la stazione di rifornimento

(Foto courtesy Port Authority of Valencia)

Il porto di Valencia è pronto per eseguire il primo test d’idrogeno per la stazione di rifornimento. Gennaio 2023 sarà il mese del H2 a Valenciaport.

Valencia. In queste prime settimane di gennaio, avranno inizio le prove di carico d’idrogeno presso il generatore d’idrogeno del porto di Valencia; la stazione di rifornimento di questo ‘carburante del futuro’ è stata posta sulla banchina Xità.

Il Porto di Valencia accelera nel suo impegno nella lotta al cambiamento climatico e alla decarbonizzazione. I tecnici di Valeciaport, del National Hydrogen Center e della società Carburos Metálicos che partecipano a questa iniziativa, supervisioneranno quest’operazione che si svolge per la prima volta in un porto spagnolo.

Nello specifico, durante tutto il mese, saranno effettuati diversi test con materiali come azoto, elio e idrogeno per testare gli elementi e i meccanismi che compongono il generatore d’idrogeno del Porto di Valencia. Questo test di carico sarà il punto di partenza per la fornitura d’idrogeno ai prototipi del container stacker e del trattore 4×4 che entreranno in funzione nell’area portuale valenciana quest’anno. Con questa infrastruttura, Valencia si posiziona come il porto del futuro in Europa nello sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno.

La stazione di rifornimento d’idrogeno (HRS) è stata progettata e realizzata dal Centro Nazionale dell’Idrogeno, e comprenderà una parte fissa che sarà dedicata alla ricezione, allo stoccaggio e alla compressione dell’idrogeno fino alla pressione di mandata (entrambe installate nel Bracet de la Xità o Gità), e una parte mobile che immagazzinerà l’idrogeno compresso e comprenderà un erogatore di tale carburante per il rifornimento delle macchine portuali.

Il processo operativo di una stazione d’idrogeno è simile al rifornimento di veicoli convenzionali, tranne che per il fatto che, in questo caso, l’idrogeno viene fornito ad alta pressione. Questa stazione di rifornimento fornirà carburante ai macchinari che fanno parte del progetto sviluppato da Valenciaport. Una di queste apparecchiature è il prototipo del veicolo Reach Stacker o container stacker che sarà alimentato da questa energia e che sarà testato presso MSC Terminal Valencia.

L’altro equipaggiamento sarà un adattamento di un trattore 4×4 convenzionale, che avrà una cella a combustibile adattata per i test nelle operazioni di carico e scarico presso il Terminal Europa di Valencia del Gruppo Grimaldi.

I macchinari arriveranno nel corso del primo trimestre dell’anno e consentiranno di testare l’utilizzo dell’idrogeno nei terminal per due anni.

Questa iniziativa fa parte di H2Ports -Implementing Fuel Cells and Hydrogen Technologies in Ports -. Si tratta di un’iniziativa coordinata dalla Valenciaport Foundation in stretta collaborazione con l’Autorità Portuale, ed è finanziata dal programma Clean Hydrogen JU dell’Unione Europea.

Il suo obiettivo principale è testare e convalidare le tecnologie dell’idrogeno sui macchinari portuali che forniranno soluzioni applicabili e reali senza influire sulle prestazioni e sulla sicurezza delle operazioni portuali e producendo zero emissioni locali.

Il progetto H2Ports prevede un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro e coinvolge, oltre alla Valenciaport Foundation e all’Autorità Portuale di Valencia, i Centri di ricerca Centro Nacional dell’Hidrógeno e Atena Distretto Alta Tecnologia Energia Ambiente e le società private MSC Terminal Valencia, Grimaldi Group, Hyster-Yale, Ballard Power Systems Europe, Carburos Metálicos ed Enagás.

Valenciaport è impegnato nella lotta contro il cambiamento climatico e la decarbonizzazione attraverso diverse azioni con l’obiettivo di diventare una zona a emissioni zero entro il 2030. L’idrogeno è una delle linee di lavoro svolte dal porto di Valencia, che è stato riconosciuto dal Governo spagnolo come punto di riferimento nel quadro della ‘Hydrogen Roadmap’. L’Autorità Portuale di Valencia partecipa, infatti, a diversi progetti internazionali come H2Ports, di cui fa parte l’impianto a idrogeno, o Green Cranes, in cui si sta analizzando l’adeguamento delle gru ai combustibili sostenibili.

Abele Carruezzo