Volvo Ocean Race: sud a tutti i costi

Andare a sud è l’imperativo assoluto per  gli equipaggi impegnati nella prima tappa della Volvo Ocean Race, per evitare la zona di venti leggeri creata dall’anticiclone di Sant’Elena. Quando si è entrati nella terza settimana di regata, Telefonica mantiene la leadership, ma gli inseguitori di PUMA accorciano le distanze. All’inseguimento dei due battistrada CAMPER e Groupama 4 sperano in un riavvicinamento quando le condizioni si faranno più favorevoli. Tutti i team si preparano per il vento forte che li attende nei prossimi giorni.

Per ora non c’è nulla di diverso sul menù dei team impegnati nella prima tappa della Volvo Ocean Race verso Città del Capo: cercare di andare più a sud possibile. Una volta aggirato l’anticiclone di Sant’Elena, la flotta potrà sperare in velocità sostenute per la corsa verso il traguardo, o almeno fino a 400 miglia dall’arrivo. Le temperature si abbasseranno, arriveranno gli albatros e gli strumenti di bordo potranno far registrare velocità da record potenziale. Per questo a bordo delle quattro barche, gli equipaggi stanno controllando materiali e attrezzature in vista del fronte freddo e delle arie più intense.

Ma, per ora, mentre i team continuano a cercare il sud, l’appassionante sfida fra i due leader Telefónica dello skipper spagnolo Iker Martínez e PUMA Mar Mostro  guidato dallo statunitense Ken Read/USA, va avanti. Le due barche sembrano avere prestazioni molto vicine, sono entrambe disegnate dal progettista argentino Juan Kouyoumdjian, e gli equipaggi sono esperti e molto abili nella navigazione ravvicinata.

Come conferma anche il neozelandese Mike Sanderson, vincitore della regata nell’edizione 2005-06 e skipper dello sfortunato Team Sanya che ha dovuto ritirarsi da questa prima tappa. “Se dovessi puntare ora, avrei dei problemi, è difficile scegliere perché sia Telefónica che  PUMA sono portate molto bene. Ho sempre creduto fin dal primo giorno che PUMA ha tutto quello che serve, ma accidenti, sono impressionato dal modo in cui i ragazzi di Telefónica stanno navigando”.

L’equipaggio spagnolo è contento ma guardingo: “Siamo in testa in questa tappa, ma non dobbiamo abbassare la guardia” ha detto da bordo il Media Crew Member Diego Fructuoso. “Vicino a noi c’è una zona di vento molto debole, dobbiamo gestire bene la situazione per evitare di entrare nella bonaccia.”

Scenario che certo farebbe piacere al team americano di PUMA, da quando gli avversari iberici hanno preso la leadership i discorsi a bordo di Mar Mostro si sono fatti più seri. Entrambe le barche si stanno dirigendo verso condizioni di vento più leggero e gli americani dicono di voler “spremere il massimo dalla barca”. Sperano che il gap da Telefónica possa essere colmato e stanno cercando di agire senza impazienza o irrazionalità. “Cerchiamo di rimanere positivi e di stare vicini così che quando si aprirà la proverbiale porta, potremo entrare” sono state le parole dell’MCM Amory Ross.

In terza posizione, CAMPER with Emirates Team New Zealand con lo skipper australiano Chris Nicholson ha fatto registrare buone prestazioni nelle ultime 24 ore con velocità di punta oltre i 20 nodi. Il navigatore Will Oxley ha spiegato che: “Abbiamo ancora 1.200 miglia di rotta sud. Passeremo da dormire tanto a non dormire più.” Visto che l’equipaggio sarà concentrato al massimo per far camminare la barca il più possibile senza rompere, nella consapevolezza che anche con poche ore lente, tutto il lavoro di recupero potrebbe essere vanificato in un istante. “Quando entreremo nel vento forte, le velocità medie saranno intorno ai 25 nodi. Si spinge a fondo ed è possibile rompere. E, se tu ti devi fermare per riparare mentre gli altri fanno 25 nodi, è facile capire che 75 miglia si prendono o si recuperano abbastanza in fretta”.

I francesi di Groupama sailing team guidati dal navigatore oceanico Franck Cammas stanno ancora facendo gara a sé. Da bordo raccontano che la temperatura dell’acqua è scesa, il che rende la vita di bordo più piacevole. Cammas e i suoi hanno fatto registrare delle buone medie, recuperando miglia, ma restano ancora piuttosto staccati dalla testa della flotta.

Al rilevamento delle 13 GMT di oggi, Telefonica manteneva un vantaggio di poco meno di trenta miglia su PUMA, che d’altro canto faceva registrare una velocità di 24 nodi, contro i 19 degli spagnoli e che aveva ridotto di quasi la metà il suo deficit di ieri. Anche gli ispano/neozelandesi di CAMPER, nel primo pomeriggio camminavano a 22 nodi e si erano riavvicinati al duo di testa. Più lento Groupama, che con 15 nodi, rimane staccato dai leader e ha un gap di oltre 418 miglia.

Classifica provvisoria 20 novembre, alle ore 13 GMT

1. Team Telefónica (Iker Martínez), a 2.369,2 miglia da Città del Capo
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read) + 29,3
3. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +147,5
4. Groupama sailing team (Franck Cammas), +418,5
5. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), ritirato dalla tappa 1
5. Team Sanya (Mike Sanderson), ritirato dalla tappa 1

Foto: Amory Ross