Volvo Ocean Race: passata la terribile corrente di Agulhas, Abu Dhabi e Telefonica in testa

Dopo tre giorni di navigazione a stretto contatto e con arie deboli e instabili, finalmente la flotta della Volvo Ocean Race ha ripreso un buon passo. I sei team sono usciti dalla temibile zona della corrente di Agulhas e procedono velocemente nell’oceano indiano. Il gruppo si è diviso, il leader odierno è Abu Dhabi, che restando più sottocosta durante la notte ha recuperato come hanno fatto gli spagnoli di Team Telefonica, ora secondi. PUMA è terzo, seguito da CAMPER, dai cinesi di Team Sanya e da Groupama.

Dopo quasi tre giorni di navigazione a stretto contatto, e una nottata non semplice, la flotta si è finalmente liberata del problema della corrente di Agulhas, e si sta dirigendo offshore, in pieno oceano indiano, macinando miglia. La leadership è cambiata diverse volte nelle ultime ore, la testa del plotone è stata presa da Abu Dhabi Ocean Racing dell’olimpionico britannico Ian Walker, che insieme a Team Telefonica ha optato per una rotta più a nord e sottocosta mentre PUMA, CAMPER e Groupama si sono spinti più a sud, e Team Sanya ha tenuto una rotta intermedia.

Questo il racconto dello skipper di Azzam, Ian Walker: “E’ stata una notte di grande tensione, dopo aver guadagnato molto sul resto della flotta stando sotto costa, abbiamo camminato forte tutta la notte con 20/30 nodi con lo spinnaker grande. Non si riusciva quasi a navigare mure a dritta a causa delle onde. Il solo problema è che eravamo sempre più vicini alla costa e dovevamo strambare! Abbiamo scelto di passare il più velocemente possibile, anche se nella zona c’era più vento. C’erano 30/35 nodi ma siamo riusciti a passare con lo spi e randa piena. Sono zone che hanno una brutta fama e nessuno sa veramente quanto siano difficili, o meglio nessuno che abbia abbastanza buon senso da non venire qui!”

La difficoltà del passaggio della corrente è testimoniato anche dalle parole di Charles Caudrelier, timoniere a bordo di Groupama 4: “E’ stato piuttosto duro! Si passava di colpo da un’aria leggera a vento forte e con un mare incrociato. Abbiamo dovuto rallentare la barca, non potevamo spingere al 100% per salvaguardare barca e albero. Le persone a terra tendono a pensare che le onde più sono alte, più sono pericolose ma in effetti non è proprio così, è il mare incrociato e confuso che dà più problemi. Ieri c’era onda corta che veniva da ogni parte, causando notevole stress alla barca, alle strutture e all’albero.” Caudrelier, riguardo alle prossime ore ha detto: “Sembra che ci siano due opzioni, non sappiamo esattamente cosa fare, ma pensiamo che la nostra posizione vada bene. C’è un vecchio adagio che dice che se sei in atlantico e non sai dove andare, devi andare a ovest e se non sai dove andare nell’oceano del sud devi andare a sud. Nella prima tappa non l’abbiamo rispettato, ma in questa sì!”

Sebbene sia facile credere che i sei equipaggi siano felici di aver ormai passato l’insidiosissima zona della corrente di Agulhas, con le sue pericolose onde, altrettanto facile pensare che lo scenario che si prospetta loro è complesso e imprevedibile. Se a momenti, con venti di 30 nodi e più, infatti, le barche raggiungono velocità ben superiori ai venti nodi, in altri devono stare particolarmente attenti a non cadere in buchi di vento che li potrebbero fermare quasi completamente.

Le previsioni dicono che nelle prossime ore, le due basse pressioni dovrebbero fondersi in una e se ciò dovesse succedere si potrebbero presentare condizioni ideali perchè i sei team possano guadagnare velocemente miglia verso la meta finale di Abu Dhabi. Da vedere anche se, la scelta settentrionale di Walker e Martinez, consentirà loro di agganciare prima degli altri il fronte godendo di condizioni e di un angolo migliore.

Secondo le ultime posizioni, quando si è entrati nel quarto giorni di regata, la mossa di Abu Dhabi e Team Telefonica continua a dare suoi frutti. Il duo mantiene la leadership, con le due barche distanziate di meno di quattro miglia, e fa registrare un vantaggio di 28,3 miglia su PUMA, di 45,9 su CAMPER, di 47,5 su Team Sanya, mentre i francesi di Groupama 4 sono scivolati in ultima posizione e accusano un distacco di 58,4 miglia. La migliore velocità di punta è ad appannaggio di team Telefonica con 17,6 nodi, ottenuta con meno di 15 nodi di vento.

Classifica provvisoria seconda tappa, 14 dicembre alle ore 13 GMT

1. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker),
2. Team Telefónica (Iker Martínez), +3,8
3. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read), +28,3
4. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +45,9
5. Team Sanya (Mike Sanderson), +47,5
6. Groupama sailing team (Franck Cammas), +58,4

Foto: Nick Dana