Coppa del Mondo di canottaggio a Lucerna: sul podio Ruta e Micheletti nel due pesi leggeri

Il canottaggio azzurro va a medaglia nella tappa di Lucerna sul bacino di Rootse, valida per la Coppa del Mondo, con il due pesi leggeri formato da Pietro Ruta (Marina Militare) e Andrea Micheletti (C Gavirate).

Sono loro, infatti, a conquistare l’unico podio italiano nella rassegna svizzera. Gli stati d’animo dei due neomedagliati stati raccolti dal sito di Federcanottaggio:  “Oggi nella prima parte – spiega Micheletti – avevamo il vento contro e abbiamo dovuto spendere qualcosa in più. A 1500 metri eravamo insieme ai francesi e quindi abbiamo attaccato per superarli ma loro hanno reagito e quindi va bene cosi. Questa medaglia ci sta bene e da qui continueremo a lavorare per essere in forma per il mondiale”.

Non manca di mostrare la propria contentezza anche Pietro Ruta: “Vincere è sempre bello – commenta il capovoga -, ma sono soddisfatto di questa medaglia d’argento. Abbiamo fatto una buona gara e rispetto all’Europeo siamo più veloci per cui va bene cosi, significa che il lavoro che stiamo sviluppando va nella giusta direzione. Gareggiare a Lucerna, il tempio del canottaggio, è sempre bello e salire sul podio qui mi rende felice. Il mondiale ci aspetta e ci aspetta ancora più di un mese di lavoro”.

Tra gli altri finalisti nell’ordine ci sono i quarti posti delle campionesse europee e iridate Laura Milani e Elisabetta Sancassani (Fiamme Gialle) ed il due senza senior di Marco Di Costanzo (Fiamme Oro) e Matteo Castaldo (RYCC Savoia). Trova la quinta posizione il quattro senza senior di Matteo Lodo, Paolo Perino, Mario Paonessa e Giuseppe Vicino (Fiamme Gialle), mentre arrivano sesti  il quattro senza pesi leggeri di Elia Luini (CC Aniene), Martino Goretti (Fiamme Oro), Stefano Oppo (SC Firenze), Paolo Di Girolamo (Fiamme Gialle) e per il due senza pesi leggeri di Guido Gravina (RCC Cerea), Alberto Di Seyssel (SC Armida).

Gli equipaggi azzurri ora aspettano i mondiali di Amsterdam, in programma tra il 24 ed il 31 agosto.

 

Francesco Trinchera