Aeroporti pugliesi crescono

Gli aeroporti pugliesi si confermano scali sia d’interesse nazionale che internazionale. I risultati del primo bimestre 2011 dovrebbero far riflettere chi di dovere è chiamato a ricredersi sull’importanza di una regione, come la Puglia: “piattaforma logistica” di una Europa in mobilità sia di merci che di persone; ci riferiamo al Ministero dei Trasporti che guarda questi successi nei dati di traffico con una certa prudenza, ed a volte con una incredulità padana. Brindisi +33,9%; Bari +7% ed in recupero Foggia; questi i dati comunicati da Aeroporti di Puglia. ”L’Aeroporto del Salento di Brindisi è, ancora una volta, lo scalo che ha fatto registrare il maggior incremento percentuale”; questo si evince dal comunicato stampa di Aeroporti di Puglia. Una osservazione, però occorre farla: Brindisi chi sa perché deve ancora dimostrare qualcosa a qualcuno e non sappiamo bene cosa; mentre Bari al di là dei dati va sempre bene. Leggendo i dati relativi a questi primi mesi, e comparandoli con quelli dei flussi ed aerovie italiani, si comprende che poi a Bari le cose non sono andate molto bene; diciamo che sta reggendo. Infatti, il numero dei collegamenti aerei, nazionali ed internazionali, da e per il “Karol Wojtyla” sono nettamente superiori a quelli dell’”Aeroporto del Salento”; in più la Ryanair ha avviato il suo quartiere generale in Bari. E tutto questo non rende giustificazione dei dati ottenuti nel primo bimestre del 2011. Mentre,  si osserva che Brindisi si sta avviando con successo ad essere un vero e proprio “hub” per tutta la mobilità del Salento e non solo. Per Foggia si dovrebbe puntare a più obiettivi, soprattutto a carattere internazionale per garantire una più ampia mobilità religiosa e non solo. Potrebbe aspirare ad una attenzione maggiore come aeroporto al servizio di più regioni, infrastrutture tecniche permettendo.

Abele Carruezzo