Nautica e turismo nautico…avanti tutta!

Il Consiglio dei Ministri, la settimana scorsa ha approvato il decreto legge denominato “Sviluppo”. Per rilanciare l’offerta turistica della nostra bella Italia, vengono istituiti  i distretti turistico-alberghieri  lungo la costa italiana; pensare alla Puglia con quasi 800 Km di costa. Ucina e Confindustria hanno raggiunto un obiettivo fondamentale della loro azione imprenditoriale in campo del turismo nautico. Ed allora, non si torna indietro; il Codice della Nautica da Diporto si applica anche alle navi (sopra i 24 metri) impegnate in attività di noleggio per scopi ricreativi; si semplificano le procedure per  realizzare pontili galleggianti per i titolari di concessioni demaniali senza permesso di costruzione, cioè viene incentivata la costruzione di approdi turistici; le spiagge vengono date in concessione per 90 anni; i cantieri navali vengono agevolati nei  trasporti eccezionali; si agevola la costruzione dei porti a secco, cioè quelli nell’entroterra e collegati al mare da un canale. E’un colpo forte (Ministri Matteoli e Tremonti)  messo a segno dal Governo Berlusconi, che fino a ieri veniva dato per “morto” da Confindustria. Decreto atteso da anni che istituisce distretti in “zone costiere a zero burocrazia”, liberalizza spiagge, cale, seni, e water front portuali per  approdi turistici e per incentivare la nautica da diporto. Anton Francesco Albertoni, di Ucina, ha dichiarato:  “Il decreto è un nuovo, importante e inequivocabile indirizzo politico; avere una barca, piccola o grande che sia, non deve più essere una colpa, né una fatica improba, esattamente come accade in tutti i Paesi più sviluppati. Ben vengano dunque le sforbiciate alla burocrazia e le semplificazioni per creare posti barca a basso costo. Accogliendo le valutazioni che hanno dimostrato l’impatto economico e occupazionale per i territori costieri, il governo ha finalmente tracciato una politica per la nautica dopo due anni difficilissimi. Ora ci aspettiamo che il segnale sia subito raccolto anche dai vari settori dell’amministrazione chiamati a completare quei provvedimenti che il comparto attende da molto tempo”. Informiamo, però, che il tutto andrà a regime quando si riuscirà ad avere una regolamentazione omogenea in tema di concessioni portuali turistiche, da decretare in seno alla Conferenza Stato-Regioni. Ed ancora ricordiamo, che manca il riconoscimento dei titoli professionali marittimi italiani del diporto a livello europeo; occorre un  nuovo esame nazionale della patente nautica, evitando di confondere l’andar per mare con l’andar per terra (vedasi esami in Motorizzazione); manca ancora il registro elettronico delle immatricolazioni (tipo codice a barre).

Abele Carruezzo