Crescono i volumi dei container ma crescono male

Per l’Istituto di Economia Marittima e Logistica di Brema ed Associates Hackett ci troviamo di fronte a dati positivi, vista la moderata crescita dei volumi di container in tutta l’Europa riscontrata all’inizio dell’anno e stabilizzatasi in marzo.

Il rapporto della GLOBAL Port Tracker è prudente e si appoggia ai dati rilevati nei sei porti più importanti del Nord Europa e comunque si prevede che la crescita sarà più consistente nella seconda metà dell’anno. I porti sotto osservazione sono stati Le Havre, Anversa, Zeebrugge, Rotterdam, Brema/Bremerhaven e Amburgo; con Zeebrugge e Amburgo che hanno segnato una diminuzione dei volumi in arrivo a marzo, mentre Anversa ha goduto di un incremento a due cifre.

“Siamo tornati ai livelli visti all’inizio del 2008 e ci aspettiamo che i flussi mensili continuino a segnare consistenti volumi” ha detto Ben Hackett, presidente della Associates Hackett. Ed ancora, Hackett ha dichiarato: “le tariffe di trasporto restano deboli perché, quest’anno, le relazioni del commercio mondiale dovrebbero crescere solo in una sola cifra, mentre la capacità della nave sta crescendo a due cifre; poi registriamo che il petrolio e l’aumento dei prezzi alimentari cominciano a farsi sentire sulla domanda dei consumatori di beni”.

Però guardando ai volumi complessivi di stiva delle nuove consegne portacontainer nel 2013 – si parla di 2.000.000 teu -, ci ritroveremmo di fronte al problema odierno preoccupante di “eccesso di stiva”, con una capacità totale aumentata di 8,9% e forse di 11,3%. Al 13° incontro annuale dell’International Container Liner Shipping, conferenza mondiale che si è svolta quest’anno a Londra, Nicolas Sartini, Senior VP di CMA CGM, ha avvertito che se per i volumi pick up, la sovraccapacità porterà i tassi giù, i costi bunker prenderanno il volo e la redditività sarà molto scadente.

Abele Carruezzo