IMO: ECDIS a bordo di tutte le navi entro il 2018

L’elettronica, sappiamo, è entrata in tutti i settori della navigazione: dai sistemi Radar automatizzati (ARPA: Automatic Radar Plotting Aids) alla cartografia nautica (ECDIS) ed ai sistemi di posizionamento satellitari (GPS: Global Positioning Satellite).

Questa navigazione “post-moderna”, basata più sull’informatizzazione dei data-process, darà sicuramente un apporto per ridurre i sinistri marittimi. L’Electronic Chart Display and Information System, detto brevemente ECDIS, è un sistema della rappresentazione e restituzione dati cartografici e nautici per navi moderne e post-moderne.

L’ECDIS integra radar (ARPA) e GPS, utilizzando il sistema di identificazione automatica (AIS: Automatic Identification System) che viene impiegato per trasmettere la ship-position ad altri utenti (navi e stazioni a terra) tramite segnali radio, visualizzando il tutto su una mappa elettronica in tempo reale  ed indicando dati  idrografici della zona interessata alla navigazione.

L’Organizzazione marittima internazionale delle Nazioni Unite (IMO: International Maritime Organization) ha pubblicato una circolare applicativa dell’utilizzo ECDIS nel 2012. Molte Compagnie di Navigazione, per navi internazionali, ne chiederanno l’utilizzo ad usare a bordo cartografia nautica elettronica, al fine di prevenire sinistri marittimi ed inconvenienti imprevisti che potrebbero inquinare l’ambiente marino.

Non c’è una data precisa di questa autorizzazione, ma sicuramente, sarà definita al più presto. L’unico inconveniente di questa navigazione post-moderna è la difficoltà che gli ufficiali incontrano nell’uso dell’ECDIS e soprattutto nella incomprensione del “linguaggio ECDIS”: è come regalare un I-Pad a mia nonna che appartiene al secolo scorso, abituata a scrivere lettere con la penna d’oca.

Stiamo affermando che qualunque Ufficiale responsabile della guardia in navigazione che dovrà usare un sistema tecnologico avanzato che utilizza macchine elettroniche con sofware complessi, va decisamente istruito, formato ed addestrato; anche perché i Nautici italiani non possono sopportare simili costi; e poiché il settore della “secondaria superiore” ha subito diverse riforme liceizzanti e generaliste, non tutti gli allievi dei Nautici scelgono la carriera marittima.

Per tutto ciò, le Compagnie di Navigazione sono impegnate a colmare questo “gap-formativo”, obbligando i propri Ufficiali a  dotarsi di certificati abilitanti l’addestramento operativo dell’ECDIS, conseguiti nei vari centri formazione superiore  specializzati ed  accreditati dal Ministero dell’Infrastrutture e dei Trasporti. Uno studio del 2007, condotto da Rolf Skjong al Det Norske Veritas in Hovik, Norvegia, ha evidenziato che l’ECDIS, se usato con professionalità, può ridurre al minimo l’incaglio di navi del 38%.

L’IMO imporrà a tutte le navi costruite nella seconda metà del 2012, nella dotazione di plancia, l’ECDIS. Tutte le altre navi esistenti si dovranno conformare seguendo un calendario prestabilito, a seconda del tipo (navi da carico o passeggeri); e comunque tutte le navi commerciali si adegueranno entro il 2018.

In Italia si aspetta, fine ottobre 2011, da parte del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, l’emanazione del decreto istitutivo del corso di formazione all’utilizzo della cartografia elettronica (livello operativo), diretto a soddisfare i requisiti minimi obbligatori di competenza degli Ufficiali di coperta, destinati ad imbarcare su navi dotate di un sistema di cartografia elettronica e informativo ECDIS; questo in conformità alla sezione A-II/1, paragrafo 1.1. del codice STCW (Standards of Training, Certification and Watchkeeping for Seafarers), nella sua versione aggiornata, adottata a Londra nel luglio 1978 e resa esecutiva in Italia con Legge del 21 novembre 1985, n.739.

Abele Carruezzo