Yacht Med Festival: le conclusioni

Si sono svolti il 23 aprile a Gaeta gli Stati Generali delle Camere di Commercio sull’Economia del Mare, organizzati da Unioncamere e Camera di Commercio di Latina. Come già annunciato la scorsa settimana la rassegna aveva un compito molto importante, riportare al centro dell’attenzione il ruolo economico del mare, le possibilità di sviluppo e stabilire interconnessioni tra le varie camere di commercio. L’incontro, avvenuto a Palazzo de Vio, è stato aperto dai saluti del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano e dal comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta Francesco Tomas.

Il Presidente del Comitato di Filiera Nautica di Unionfiliere e Presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola in un comunicato riassume le importanti conclusioni e prospettive raccolte durante il festival.
“Sono particolarmente orgoglioso e onorato” commenta Vincenzo Zottola “ che lo Yacht Med Festival abbia potuto contribuire ad un evento che definirei epocale: le Camere di Commercio italiane che lavorano tutte insieme intorno ad un grande progetto di sviluppo imperniato sull’Economia del Mare. Oggi e domani, con la partecipazione al 2° Forum Nazionale sull’Economia del Mare, il Sistema camerale ha assunto in maniera forte ed inequivocabile il ruolo di guida nella definizione di politiche nazionali intorno ad un settore strategico, e sottovalutato, per il nostro Paese. Ringrazio vivamente tutte le Camere di Commercio che hanno partecipato, condividendo le proposte e le proprie buone pratiche.

Ringrazio le società partecipate di Unioncamere, che ciascuna per la propria competenza hanno fornito un contributo tecnico e propositivo di grandissimo valore. Ma prima di tutti devo ringraziare Unioncamere e il Presidente Dardanello, che ha compreso l’importanza di questo settore e ha voluto abbracciare, rilanciandolo con il suo prestigioso contributo, il percorso che con lo Yacht Med Festival abbiamo intrapreso da sei anni. L’Economia del Mare merita un’attenzione diversa rispetto a quanto abbia ottenuto nel corso degli anni, in un Paese che ha oltre 7.000 chilometri di costa, 15 regioni e 57 Camere di Commercio costiere, un sistema imprenditoriale di indiscusso valore internazionale, non può perdere l’occasione di acquisire una leadership nel Mediterraneo.

C’è ancora molto da fare perché le istituzioni investano adeguatamente per il sostegno e la valorizzazione dell’Economia del Mare. Ma da oggi hanno un elemento in più su cui contare: un sistema camerale e dunque imprenditoriale coeso e determinato. Questi Stati Generali contano su un lavoro portato avanti egregiamente dallo staff di Unioncamere e della Camera di Commercio di Latina, basato su alcuni pilastri essenziali: i trasporti, la logistica integrata e il turismo, quali filoni trasversali essenziali. Cinque i temi strategici: la competitività della filiera, la formazione professionale, l’internazionalizzazione, la semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e un monitoraggio diverso del reale valore dell’Economia del Mare.

Propria questa è la più grande sfida per i prossimi mesi: riuscire ad evidenziare il reale valore dell’Economia del Mare, attraverso nuovi metodi di analisi. L’ultimo rapporto Sistema Mare compie già un passo significativo in avanti nell’inclusione di settori importantissimi come il turismo ricettivo, lo sport e l’attività mineraria, fino ad ora esclusi anche dalle rilevazioni più autorevoli. Ma ancora non basta. Perchè sono altri i settori da considerare e perché ancora non abbiamo individuato un metodo capace di evidenziare il reale contributo dell’Economia del Mare al PIL, all’occupazione e alla crescita del nostro Paese. Lo schema odierno dei codici ATECO si rivela ancora inadeguato ad individuare le specializzazioni legate al mare. Ora però abbiamo un punto essenziale di partenza: le migliori pratiche delle imprese nazionali, un progetto condiviso e la forza del sistema camerale. Da Gaeta e dal laboratorio dell’Economia del Mare, capace di coinvolgere una rete sempre più ampia di istituzioni, associazioni e imprese, lanciamo oggi un messaggio chiaro ed inequivocabile: l’Economia del Mare deve essere al centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese. E lo facciamo a modo nostro, con contenuti operativi e concretezza”.

Durante il festival sono stati discussi importanti temi che completano la macro area dell’economia marittima, volti ad assicurare una prospettiva in termini ambientali e logistici. Preziose sono state
le relazioni “Rapporto sull’economia del mare” a cura di Unioncamere e “Rapporto Green Italy sulla nautica” a cura di Symbola, a cui sono seguiti gli interventi sul tema “trasporti e logistica integrata” di Franco Spinosa, responsabile della filiale di Gaeta dell’autorità portuale, che ha ricordato i prossimi ingenti investimenti e riguarderanno la struttura gaetana.

Da segnalare l’intervento di Ugo Salerno, amministratore delegato Rina. “La logistica – ha spiegato quest’ultimo – si basa sulle infrastrutture. Oggi abbiamo un gap, secondo la Banca d’Italia siamo al 53° posto nel mondo e, vista l’assenza di risorse pubbliche e le difficoltà degli investimenti privati, possiamo ragionare solo sull’ottimizzazione dell’esistente”.

Molto importate è stato l’intervento congiunto di Flavia Coccia del Dipartimento Turismo e Alfredo Malcarne, presidente Assonautica su “Turismo dei territori e della nautica”. “Per vendere il mare italiano – ha detto la Coccia – occorre mettere tanti soggetti attorno a un tavolo. Noi viviamo rispetto al turismo come tanti pezzetti individuali, non riusciamo a fare un piano strutturale”. Malcarne dichiara “Vogliamo essere lo strumento operativo del sistema camerale per l’economia del mare”. L’idea, dunque, è quella di creare una  sinergia tra due importanti istituzioni cittadine per favorire il rilancio delle economie marittime.

I presidenti delle Camere di Commercio d’Italia hanno individuato alcune tematiche giudicate prioritarie quali trasporto e turismo su cui sviluppare linee di azione, interventi, progetti sia autonomamente sia in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati, nei singoli territori e tra territori diversi. Le iniziative che il sistema camerale si propone di intraprendere incroceranno cinque temi strategici: competitività delle filiere, formazione delle competenze, internazionalizzazione, semplificazione e sistemi di monitoraggio a sostegno di policy dedicate.
La chiusura dei lavori è stata affidata a Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere: “L’economia del mare è come un ‘cuore blu’ che pulsa al fondo del sistema produttivo del Paese.

Una risorsa strategica straordinaria che in questi anni di crisi ha continuato a battere anche a ritmi più veloci rispetto al resto dell’economia. Abbiamo il dovere di assecondare e alimentare questo battito per sostenere i territori e aiutare l’Italia a ritrovare il percorso della crescita. Il sistema camerale, con gli stati generali dedicati all’economia del mare, ha raccolto una sfida importante sui cui si impegna ad affiancare il mondo delle imprese e delle associazioni e a lavorare con le altre istituzioni per rafforzare un pezzo del tessuto economico nazionale che è fondamentale per l’innovazione e la sostenibilità del nostro modello di sviluppo”.

Il festival ha ospitato nel pomeriggio il convegno di apertura del IV Seminario Nazionale degli Istituti Nautici Italiani dal titolo: “Trasporti & Logistica: le Opzioni Marittime e le Direttive Comunitarie”. Alla presenza della capitaneria di porto e delle rappresentanze degli istituti nautici locali si sono discusse le prospettive lavorative future del settore. Un metodo di studio nuovo che caratterizza lo studente sia dal punto di vista didattico che professionale già durante le scuole superiori.

“Oggi non ci può essere lavoro senza formazione. É questo il messaggio più importante che dobbiamo dare ai nostri giovani.” questo l’esordio dell’intervento di Cesare d’Amico “Specialmente per quelli che frequentano i nostri corsi di allievi di coperta, di macchina e porti turistici e logistica, è assolutamente necessario che ci sia un periodo di formazione, che alterna un momento didattico a esperienze lavorative con tirocini a bordo delle navi e nei porti turistici. Il nostro è un settore che ancora garantisce posti di lavoro. Il nostro istituto oggi prepara 80 ragazzi che hanno avuto la loro garanzia di avere al termine dei due anni insieme al diploma, anche l’assunzione. In questa tragedia del mondo del lavoro di oggi c’è ancora un’oasi che è il mondo marittimo.

Ultimamente c’è un positivo ritorno di ragazzi che vogliano occuparsi di mare e ritengo che molto del merito vada dato al lavoro svolto dallo Yacht Med Festival, una manifestazione nazionale che ha messo al centro l’economia del mare. Nel mare esistono le navi, la logistica, i porti, carriera militare. Esiste un mondo enorme che in questi decenni abbiamo spiegato molto poco ai giovani. Il mare oggi costituisce la vera economia internazionale e specialmente in un paese come il nostro che trova la sua forza nelle esportazioni, questa è una parte dell’economia in cui possiamo trovare grandi spazi”.

 

Giampiero Campagnoli