Navi STREAM per il futuro

STREAM è un acronimo, (Sustainable Transport, Reliable, Economic and AMbitious),  che sta per il trasporto sostenibile, affidabile, economico e ambizioso. Principi e filosofie applicati ampiamente nella costruzione di nuove navi di molte categorie dalle porta contenitori alle petroliere ed alle navi passeggeri. Si inizia prima dalla forma dello scafo, ottimizzando al massimo la carena per poter  sostenere carichi proporzionali all’altezza della coperta ed applicata poi a navi portacontaneir. Infatti, per le navi portacontaneir, l’ottimizzazione della forma  scafo è realizzata in funzione del contenitore o del massimo carico consentito dal piano-progetto, pur mantenendo i consumi al minimo.

La famiglia delle navi container, denominata appunto STREAM, è stata progettata e sviluppata dall’associazione di ingegneria IPP (Ingenieur Partner Pool) di Amburgo, nel corso di questi ultimi anni, ed ora disponibile sul mercato. Presto, in Cina, dei Costruttori navali potranno utilizzare questa nuova tecnologia tedesca soprattutto per navi container. Le navi “stream”, con il loro design, rispondono a tutti i nuovi requisiti imposti dall’IMO; hanno una capacità che va dalle 3500 alle 5000 TEU; possono essere dotate di un sistema innovativo di alimentazione comprendente serbatoi fissi o mobili oppure una loro combinazione; inoltre, per  quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica, è possibile ottenere una riduzione di oltre il 30% in confronto a navi nuove delle stesse dimensioni. Queste navi rispondono ai più rigorosi standard internazionali di tutela ambientale conosciuti fino ad oggi;  non solo possono mostrare le emissioni di anidride carbonica, ma hanno anche una capacità di  riduzione della produzione di ossido di azoto (NO x), di ossidi di zolfo (SO x)  e di gas.

Sul fronte del piano di carico, distribuzione dei pesi a bordo, sforzi e momenti torcenti, queste navi permettono di assorbire il peso dei contenitori degli strati superiori in modo che la pressione sui contenitori inferiori non sia eccessiva e senza causare il collasso degli stessi. Questo significa che i contenitori possono essere stivati su livelli doppi  rispetto ad altre navi, ed anche senza l’ausilio di guide cellulari; in particolare questo sistema rende possibile caricare o scaricare container standard di 20 o 40 piedi una pila alla volta, e trattare contenitori di larghezza o lunghezza anormale (compreso i 45, 48 e 49 piedi) con la stessa facilità. Con questa modalità di caricazione  si produce una economia di scala per la nave, cioè si evita la spesa di trasferimento del carico per sistemazione nel porto,  riducendosi così la durata del transito della nave stessa in porto. In aggiunta poi, grazie ad uno speciale sistema di ventilazione, quasi tutti gli slot da 40 piedi nella stiva e fino a tre strati in coperta possono essere utilizzati per alloggiare contenitori refrigerati.

Le navi “stream”sono dotate di motore principale servito da dual fuel, olio combustibile pesante tradizionale (HFO) e LNG;  detto motore principale non solo genera la potenza di propulsione necessaria, ma fornisce anche tutta l’energia elettrica necessaria a bordo. Un sistema di recupero di calore di scarto (Whrs: Waste heat recovery system che recupera  il calore dai fumi di processo ai fini della produzione di  energia elettrica) nel frattempo, si ottiene energia aggiuntiva dallo scarico, con un grado di efficienza ancora più elevato. Ed ancora il sistema di propulsione di bordo è stato ottimizzato per esercire una velocità economica da 14 a 18 nodi, e con una velocità di catch-up fino a 21 nodi o più. Rispetto ad una  nuova nave “convenzionale”, una nave container STREAM con una capacità di 5.000 teu sarà in grado di risparmiare oltre 500.000 tonnellate di emissioni di CO 2 nel corso del suo ciclo di vita.

 

Abele Carruezzo