Italia in bella mostra al Monaco Solar&Energy Boat Challenge

Italia in bella mostra all’evento monegasco dedicato alla motonautica del futuro ideato da Marco Casiraghi. Record di velocità del team italiano AnveraElab, vittoria di classe del team italoscozzese Vita e una prestigiosa conferenza del professor Schito del Politecnico di Milano. Già 10 iscritti alla prossima edizione (30 giugno-4 luglio 2020) tra cui un team cinese.

Si è concluso sabato 6 luglio il Monaco Solar & Energy Boat Challenge con una cerimonia di premiazione, riconoscendo l’impegno sia dei vincitori degli eventi nautici sia le migliori presentazioni dei workshop tecnici. L’evento ha permesso di evidenziare e mettere in pratica molte soluzioni per la nautica sostenibile derivanti da anni di ricerca e sviluppo.

Questa competizione unica al mondo, giunta alla sesta edizione, ha riunito 34 squadre di 14 nazionalità e si consolida come una piattaforma di scambio vincente per tutti i partecipanti: ricercatori, accademici, ingegneri del futuro, inventori, professionisti dello yachting e dell’energia. Tutti erano desiderosi di proporre e testare alternative credibili ai combustibili fossili per dare forma alla propulsione delle barche di domani.

Numerosa la rappresentanza italiana a cominciare dalla classe Offshore dove AnveraElab di Misano Adriatico ha stabilito il nuovo record di velocità con 74,49 km / ora, battendo il precedente record del 2016 che era fissato a 49,10 km / ora. Poi il team italo scozzese Vita Yachts, vincitore della prova di endurance e il team del Politecnico di Milano. Nella classe Solar era infine iscritto il team Blue Matrix del Politecnico di Bari e capitanato dall’ex ammiraglio Ugo Bertelli.

Il Monaco Solar & Energy Boat Challenge 2019 è espressione diretta della volontà di SAS Principe Alberto II di Monaco, Presidente dello Yacht Club Monaco, che ha voluto venire di persona a incontrare gli espositori e incoraggiare i concorrenti: “La formazione e l’educazione della gioventù, il suo sviluppo, la sua creatività, il suo grado di consapevolezza e coinvolgimento sono i garanti di un futuro migliore. Date loro la possibilità, date loro tutti gli strumenti di cui hanno bisogno per avere successo e, soprattutto, fidatevi di loro “.

Prototipi messi alla prova
La competizione è stata intensa in tutte le prove delle tre classi: Solar, Offshore ed Energy. Nella serie Solar, quella storica e la più rappresentata con 19 iscritti, il primato continua a restare in mano all’Olanda con la vittoria di New Nexus (Open Class) e Sunflare (A Class). Si noti che per la prima volta dalla creazione dell’evento nel 2014, queste unità solari sono riuscite a funzionare per 3 ore, viaggiando per circa 20 miglia nautiche in mare e dimostrando che questa tecnologia continua a progredire.

In Offshore, battaglia al vertice tra gli studenti della TU Delft Solar Boat Team e i professionisti della nautica di Vita Yachts. Il team italo scozzese vince la gara di durata di 16 miglia nautiche, mentre i futuri ingegneri olandesi conquistano la prova più lunga di 32 miglia nautiche, contando sull’autonomia e non sulla velocità. Lanciata solo lo scorso anno, la classe Energy conosce un grande fervore con 7 partecipanti, che hanno raccolto la sfida di progettare un sistema di propulsione con il massimo di potenza e autonomia, installato su uno scafo di catamarano fornito dallo Yacht Club di Monaco, uguale per tutti. La vittoria è andata al team francese Wave ESTACA, che ha dominato tutti gli eventi nautici di classe (endurance race, slalom e race match race).

Un raduno all’insegna dell’innovazione
L’evento, che ha riunito oltre 400 tra concorrenti, espositori e professionisti e oltre un migliaio di visitatori nell’arco di quattro giorni, ha dimostrato l’importanza dello scambio, degli incontri e del confronto di idee per favorire l’innovazione. Come spiega Bernard d’Alessandri, segretario generale dello Yacht Club di Monaco: “La Monaco Solar & Energy Boat Challenge contribuisce alla riflessione sul futuro della nautica da diporto. Il Principato porta avanti il progetto Monaco, capitale dello Yachting, e consente attraverso questo evento di confrontare le esperienze di industriali, ingegneri, cantieri navali, studenti e armatori per affrontare le sfide energetiche e ambientali del settore nautico».

Con risultati concreti: se l’idrogeno sembra essere un’alternativa efficace, l’energia solare non viene dimenticata e anche le soluzioni combinate stanno dimostrando il loro valore, come evidenziano gli sviluppi proposti da SBM Offshore, con sede principale a Monaco dove impiega circa 900 dipendenti. Sostenuto dall’intera azienda, il progetto del team SBM, un impianto termoelettrico basato sull’idrogeno quale fonte di energia, è stata una delle novità di questa edizione e ha un futuro promettente: il calore generato dalle celle a combustibile è utilizzato in modo ottimale per ricaricare le batterie per un livello di efficienza record del 60%. Per questo il prototipo ha ricevuto il Premio per l’Innovazione Credit Suisse.

Con una dozzina di team già pre-iscritti nella categoria Energy per l’edizione 2020, tra cui per la prima volta il Visun Royal Yacht Club in Cina, non c’è dubbio che il prototipo di SBM dovrà affrontare una concorrenza sempre maggiore e sempre più acuta.

Opportunità di impiego per i giovani
Gli organizzatori hanno anche visto un importante coinvolgimento dell’industria della nautica da diporto, con l’esordio del cantiere navale tedesco Nobiskrug. Questo coinvolgimento non sarà senza futuro: l’azienda ha già promesso di tornare l’anno prossimo e il suo team ha anche incontrato possibili collaboratori tra i giovani studenti. Analogamente Torqeedo, che ha fornito all’evento una flotta di imbarcazioni elettriche ed Energy Observer, che ha identificato i profili degli ingegneri più adatti alle sue esigenze. In totale, sarebbero circa una ventina i giovani la cui assunzione prende le mosse da questo evento. Questo è un altro risultato concreto dell’iniziativa lanciata dallo Yacht Club di Monaco sotto il nome di Job Dating, e che continuerà per tutto l’anno.

Progressi condivisi
La sfida tra i team si è giocata anche durante gli scambi scientifici attraverso i workshop teconologici, le spiegazioni fornite da ciascuna squadra sulle sue innovazioni, il suo approccio, difficoltà e soluzioni: una vera e propria fonte di ispirazione per l’altro in modalità Open Source, in modo che tutti potessero beneficiare dell’esperienza altrui e continuare a migliorare il proprio prototipo; da qui in futuro il passo per diventare espositori potrebbe essere breve, come è successo alla start-up Finx che ha presentato un sistema propulsivo basato su una membrana biomimetica elettrica in grado di sostituire le eliche delle barche. Tale sistema consente un 30% in più di efficienza, maggiore sicurezza e minori costi di manutenzione.

Tra le conferenze che hanno maggiormente lasciato il segno, c’è sicuramente quella del professor Paolo Schito del Politecnico di Milano, il cui team sta lavorando sul riutilizzo e il riciclaggio delle batterie al litio: secondo lui, in poco più di 5 anni, il miglioramento congiunto dei costi di produzione e della durata della batteria farà tutti i veicoli a propulsione elettrica più economici rispetto a quelli con combustione tradizionale. Un’analisi che sicuramente ha fatto piacere alla casa automobilistica Toyota, sponsor tecnico che aveva fornito alle auto Mirai idrogeno.

Lo Yacht Club di Monaco dà lo slancio
Di fronte a questi problemi ambientali, lo Yacht Club di Monaco ha colto l’occasione per annunciare la costruzione della futura barca giuria a emissioni zero che accompagnerà le regate e gli eventi nautici organizzati dal Club. Un catamarano ecologico al 100% disegnato dall’architetto navale Espen Oeino, la cui progettazione è stata affidata a Dario Calzavara (Terra Modena) – che ha anche partecipato alla progettazione del prototipo in competizione del team Anvera Elab. Senza emissioni di carbonio ma anche senza inquinamento acustico, questa nave è stata progettata anche per consentire l’osservazione silenziosa delle balene dal Principato.

Palmares
Classe energetica: Wave ESTACA (Francia)
Classe Offshore, regata costiera lunga: TU Delft Solar Boat Team (Paesi Bassi)
Classe Offshore, endurance: VITA Yachts (Scozia/Italia)
Classe Solar Open: New Nexus (Paesi Bassi)
Classe Solar A: Sunflare (Paesi Bassi)

Record di velocità: Anvera Elab (Italia)
(74,49 km / ora, battendo il precedente record del 2016 che era fissato a 49,10 km / ora)

Premio per l’innovazione:SBM Offshore (Monaco)
Premio Tech Talk migliore: Solar Boat Twente (Paesi Bassi)
Premio di comunicazione: HydroVinci (Francia)
Premio sportivo: Team Indonesia

Le dichiarazioni dei team italiani

LUCA FERRARI – CAPO TEAM ANVERAELAB

Anvera è nata quattro anni fa con lo scopo di innovare. Innovare vuol dire conquistare nuovi obiettivi mai raggiunti da altri. Noi puntiamo a un’ottimizzazione senza precedenti per dimensioni e prestazioni, un vero e proprio concentrato di alta tecnologia Made in Italy. Costruiamo imbarcazioni anche molti grandi fino a 55 piedi completamente in carbonio perché vogliamo limitare il peso. Rispetto alla concorrenza abbiamo la metà della potenza motori, la metà del peso, consumiamo la metà e andiamo più forti. Noi siamo sui 5l miglio mentre la concorrenza sui 10l miglio, quindi immettiamo nell’atmosfera la metà di loro.

Da questa filosofia nasce la barca laboratorio che abbiamo fatto per partecipare a questa gara: una barca totalmente elettrica a zero emissioni. Oggi abbiamo sicuramente una ricerca da fare in questo settore e grazie anche all’automotive avremo sicuramente la strada un po’ più aperta nel senso che loro hanno più risorse, più ingegneri e fanno più ricerca. Il nostro partner è Tecnoelettra di Vignola, già fornitore di Ferrari F1 e Ducati Moto GP,  e per noi hanno seguito il pacchetto elettronico batteria/motore. Penso che la nautica possa arrivare entro pochi anni a fare anche 50 miglia con propulsione elettrica senza ricarica con velocità di crociera abbastanza sostenute; ci avvicineremo quindi alle prestazioni dei motori diesel ma a emissioni zero.

La stessa cosa per le barche. Il nostro progetto è durato 8 mesi, ha coinvolto una decina di persone di età media 30 anni, italiani e un ghanese, tutti ingegneri e un architetto navale. Aver stabilito il record di velocità è la conferma che abbiamo lavorato nella direzione giusta.

PAOLO SCHITO  – POLIMI Docente di Ing. Meccanica Applicata Alle Macchine

Al Politecnico di Milano concentriamo la ricerca nello sviluppo di nuove soluzioni per la mobilità. Facciamo ricerca sull’elettrificazione e la guida autonoma di diversi mezzi. Dopo auto e treni, ci siamo dedicati al settore nautico, tanto è vero che molte aree protette e parchi naturali vengono vietate ai motori a combustione. Da qui è partita l’idea di un progetto di un gommone, con motori elettrici più performanti delle soluzioni attualmente presenti sul mercato, in quanto il motore è immerso e direttamente collegato alle eliche per avere un’efficienza superiore e meno perdite dovute a ingranaggi e trasmissioni varie.

Il progetto è partito a febbraio 2018. Il team è formato da 4 persone presenti a Montecarlo più altre 10 su Milano. Hanno preso parte al progetto sia studenti del corso di laurea triennale sia quelli di specialistica. Per la parte di propulsione grande supporto è stato dato da RGM SpA, una società di Genova che si occupa di convertitori ad alte prestazioni.  Futuro del mercato: da capire se si punterà su imbarcazioni che vanno piano ma con un’autonomia più elevata o su barche più veloci per le quali sarà necessario predisporre reti infrastrutturali di ricarica a terra.  La sostenibilità, per dirla in poche parole, è andare in porto e trovare l’acqua pulita, muoversi silenziosamente e sentire solo il rumore delle onde quando si naviga. E una sensazione incredibile. La prima volta che sono salito sulla barca, sono stato colpito dal silenzio, dall’assenza di vibrazioni e di fumo, allora ti senti un tutt’uno con la natura e il mare.

ADRIAN GUSMAN – Capo team e Head of Production Vita Yachts Italia

Il nostro team riunisce specialisti dalla Formula 1 e di ingegneria elettrica, dall’industria dei super yacht da dove sono venuto io, dall’industria finanziaria, dal settore automobilistico di lusso e design di prodotto di fascia alta.  Abbiamo lavorato in due sedi: una in Scozia che fa ricerca, design e ingegneria del sistema di propulsione elettrica, e un’azienda in Italia – la Vita Yachts di Varese – che costruisce le barche con scafi realizzati da un esperto di fibra di carbonio in Slovenia. Abbiamo lavorato da ottobre 2018 a marzo 2019 per costruire questa barca.

Sei mesi intensi dove tutti, dai giovani universitari ai tecnici esperti, hanno dato il massimo per questa sfida “elettrica” e siamo molto soddisfatti di aver vinto! Oltre che dal sistema elettrico con la nostra tecnologia proprietaria per il powertrain, per noi la sostenibilità passa anche attraverso la sperimentazione di prodotti e materiali il più green possibile. Adesso abbiamo la barca in fibra di carbonio, ma stiamo testando nuovi metodi con altri materiali come la balsa o il bambù per costruire scafi ancora più ecologici. Pensiamo alla prossima sfida.

UGO BERTELLI – BLU.E MATRIX – POLITECNICO BARI

A differenza di Paesi come l’Olanda, l’Italia non ha una tradizione alla Solar Week e quindi non avevamo esperienze e barche precedenti su cui basarci. Insieme al Presidente di Confindustria Taranto abbiamo pensato realizzare un’imbarcazione con 15 talenti provenienti da tutti l’Italia che sono già professionisti, appena usciti dall’università, con una età media di 27 anni. Ci siamo riusciti in sei mesi. Abbiamo chiesto all’università di Bari di partecipare a questo progetto. Perché Bari? Perché il buco nero italiano del mondo dell’ambiente è Taranto, il mar piccolo, e qui vogliamo concentrare le attività di sviluppo di queste imbarcazioni.

Abbiamo portato qui una rappresentanza, una decina di giovani e puntiamo ad essere competitivi per una importante gara di settembre in Olanda, dove il team sarà universitario e industriale.  Anche l’università di Bologna ha collaborato, mettendo a disposizione due ingegneri elettrici che hanno fatto esperienza sulle batterie dell’Onda Solare, una vettura da competizione che si è Per noi è stato importante essere qui a Monaco, perché abbiamo vissuto giorni intensi di arricchimento tecnico e professionale. Da ricordare anche l’università di Roma Tre che ha curato la messa a punto del powertrain elettrico.

Prossima edizione: dal 30 giugno al 4 luglio 2020. Maggiori informazioni su www.mcsebc.org