Una “no tax area” per la ZES jonica: la proposta della Regione Puglia per il “Cantiere Taranto”

Mino Borraccino (assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia): “Come si ricorderà, il 13 novembre scorso ho trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mario Turco, una nota che riassumeva alcune proposte finalizzate a rendere maggiormente attrattivo e appetibile, per investitori italiani ed esteri, il territorio ionico in modo da incentivare lo sviluppo economico di Taranto e della sua provincia che, come noto, sta attraversando una fase di straordinaria difficoltà.

“Raccoglievo in tal modo l’invito formulato nei giorni scorsi dal premier Conte, affinché gli fossero sottoposti suggerimenti per affrontare la questione dell’ex Ilva di Taranto con l’obiettivo di sostenere il tessuto produttivo e imprenditoriale di tutta l’area ionica.
“Nell’ambito dei provvedimenti annunciati per il “Cantiere Taranto” ripropongo oggi la proposta principale che mi premurai di avanzare: l’istituzione di una “no tax area” per il territorio della ZES jonica.

Credo infatti che l’esenzione totale dal pagamento dell’IRES per 10 anni metterebbe davvero il sistema delle piccole e (soprattutto) delle grandi imprese in condizione di venire a investire nella ZES, riservando ovviamente alla parte pubblica il monitoraggio dei risultati, come i livelli occupazionali, il valore dei fatturati o la stabilità dell’investimento.
“Comprendo che una iniziativa del genere, di carattere eccezionale, potrebbe essere qualificata come “aiuto di Stato” dal’UE e, come tale, ritenuta incompatibile con i Trattati e quindi spetterebbe discuterne preventivamente a quei livelli.

“Ma in realtà si tratterebbe di fare qualcosa di simile a quanto già fatto in passato, per esempio con le esenzioni fiscali riconosciute in occasione degli eventi sismici del Centro Italia, giacchè quello che sta avvenendo a Taranto con le dolorose vicende legate al ArcelorMittal è di una gravità pari a un vero e proprio terremoto economico e sociale.
“Ci auguriamo quindi che il Governo prenda in considerazione la proposta, inserendola a pieno titolo negli interventi  relativi al “Cantiere Taranto”.