Il sequestro dell’Ever Given blocca i prodotti di aziende internazionali

Londra. Il Tribunale Amministrativo di Ismailia ha sequestrato l’Ever Given e i suoi 18.300 container dopo che l’Autorità del Canale di Suez ha presentato una richiesta di risarcimento iniziale di 916 milioni di dollari contro l’armatore giapponese Shoei Kisen Kaisha per danni e perdite subiti quando la nave si è arenata lo scorso 23 marzo in una parte stretta del canale, bloccando il traffico per sei giorni.

The Ever Given rimane ancora sequestrata con il suo carico nel Great Bitter Lake del canale. Dal 29 marzo scorso, una volta liberato il canale dalla nave, è in atto una crisi legale complessa tra l’Autorità del Canale e la società proprietaria della portacontainer. Crisi legale che sta mettendo in seria difficoltà molte aziende, costrette a sopportare disagi economici, con la speranza di recuperare beni (bloccati da mesi nei container di bordo della nave) per un valore di centinaia di milioni di dollari.

Molte aziende non ci sperano per quest’anno di ricevere i propri stock di prodotti, anche se hanno fiducia sulle assicurazioni. IKEA e Lenovo (LNVGF) sono tra le aziende con prodotti bloccati sulla nave Ever Given, di proprietà giapponese; fra le altre più piccole, si trova la britannica Pearson 1860 che produce biciclette con un ammontare di 100 mila dollari di prodotti.

Tutte le aziende sono state lasciate all’oscuro dello stato delle loro merci mentre i procedimenti legali continuano e sono escluse dalle trattative per il loro rilascio. Anche se sarà raggiunto un accordo, è probabile che le società e i loro assicuratori siano a rischio di penalty per una parte dell’accordo.

Ricordiamo che le compagnie navigazione possono essere costrette a pagare in base a un principio del diritto marittimo per “avaria generale”, che richiede alle parti coinvolte in un viaggio di condividere proporzionalmente i costi in caso di perdita. Il principio ha le sue radici nelle norme che regolano il commercio marittimo stabilite dal Codice Marittimo di Rodi. “Se qualcuno [gli armatori in questo caso] sostiene una spesa straordinaria per il bene comune, allora tutti sono invitati a contribuire a essa”, ha affermato Jai Sharma, dello studio legale Clyde & Co., che rappresenta compagnie e assicuratori con oltre $ 100 milioni di carico sull’Ever Given.

L’azienda stima che il valore totale delle merci a bordo sia compreso tra $ 600 milioni e $ 700 milioni. L’Autorità del Canale di Suez non ha risposto a molteplici richieste di commento. IKEA ha dichiarato di avere una varietà di prodotti a bordo della nave, ma ha rifiutato di fornire altri dettagli sulla spedizione. Un portavoce della Lenovo, nel confermare la presenza di propri prodotti a bordo della nave, ha affermato che la società sta “esplorando modi per recuperare le merci”. La complessità legale riguarda anche molte altre aziende che non hanno un’assicurazione marittima. Intanto, si rimbalzano le colpe con dispute assicurative tra gli armatori Evergreen e le autorità del Canale di Suez.

L’Egitto si è offerto di ridurre la sua richiesta di risarcimento da 916 milioni di dollari a 550 milioni di dollari: condizione che 200 milioni di dollari venissero versati anticipatamente, con i restanti 350 milioni di dollari pagati sotto forma di lettere di garanzia emesse da un primario istituto di credito egiziano; quest’ultima proposta non è stata accettata dalla compagnia armatrice giapponese. Vi è stata anche una controproposta, per risolvere la controversia per via extragiudiziale, avanzata dalla società armatrice proprietaria della nave e dalla società armatrice noleggiatrice della nave, ovvero la giapponese Shoei Kisen Kaisha e la taiwanese Evergreen Marine Corporation. Il valore della nave è sui 140 milioni di dollari, e quindi è tutto rimandato al prossimo 20 giugno per la causa e solo il Tribunale ha il potere di rilasciare la nave o il suo carico.

Abele Carruezzo