INTERCARGO: interviene al MEPC 77 dell’IMO

Londra. Intercargo, associazione internazionale che rappresenta gli armatori che operano flotte di rinfusiere, in occasione della riunione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino dell’Organizzazione Marittima Internazionale (MEPC 77 22-26 novembre 2021) ha dichiarato:
“Date le dure realtà e le enormi sfide della decarbonizzazione e della relativa transizione energetica, dal punto di vista tecnologico, economico e sociale, INTERCARGO sostiene pienamente la spinta e l’ambizione di portare lo shipping internazionale a emissioni zero entro il 2050. Tuttavia, gli armatori raggiungeranno tale obiettivo solo con un’accelerazione drastica e urgente nello sviluppo commerciale delle tecnologie, dei combustibili, dei sistemi di propulsione e delle relative infrastrutture necessari.

Il MEPC 77 dell’IMO è il luogo in cui i Governi/gli Stati membri possono agire e adottare le misure necessarie: 1. A breve termine, una priorità immediata è l’approvazione della proposta di settore per la ‘istituzione di un Consiglio internazionale per la Ricerca e lo Sviluppo marittimo e un Fondo per la ricerca marittima dell’IMO’ – come indicato nel documento MEPC 77/7/6 International Maritime Research and Development Board e di un IMO Maritime Research Fund – cosponsorizzato da INTERCARGO. 2. INTERCARGO ha inoltre presentato, insieme all’International Chamber of Shipping (ICS), una proposta per una tassa globale sulle emissioni di carbonio delle navi come misura base di mercato a medio termine, al fine di accelerare l’adozione e la diffusione di tecnologie e combustibili a zero emissioni di carbonio, come stabilito documento Intersessional Working Group on Reduction of GHG Emissions from Ships (ISWG-GHG 10/5/2).

In conclusione, INTERCARGO supporta l’IMO nell’affrontare la sfida globale e condivisa di rispettare l’agenda di decarbonizzazione dell’industria navale e, nel rappresentare gli armatori, i gestori e gli operatori delle navi dry bulk, invita il MEPC 77 dell’IMO ad agire come appropriato.”
Anche l’International Bunker Industry Association (IBIA), l’associazione che rappresenta i fornitori di combustibili navali, ha posto in evidenza l’importanza della riunione della MEPC di questa settimana, le cui decisioni avranno un notevole impatto sul settore dei combustibili ad uso marittimo e per far sì che il mercato possa rispondere con il giusto tipo di combustibili e di soluzioni tecnologiche. Per l’IBIA, infatti, è importante assicurare che i combustibili e le tecnologie siano tecnicamente fattibili, sicuri da utilizzare e veramente sostenibili. L’associazione ha rilevato anche l’importanza delle misure che saranno assunte per ridurre la differenza di prezzo fra combustibili fossili e combustibili alternativi a basse emissioni.

La settantasettesima sessione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino (MEPC) dell’IMO, riunione che terminerà domani venerdì, è ritenuta cruciale per stabilire la strategia per ridurre le emissioni di gas serra prodotte dal trasporto marittimo, in particolare perché i rappresentanti dei 174 Stati membri partecipanti alla riunione dovranno decidere se questa strategia sarà incardinata sulle risorse messe a disposizione da un Fondo di Ricerca e Sviluppo del valore di cinque miliardi di dollari la cui creazione è stata proposta ormai due anni fa dalle principali associazioni internazionali dello shipping.

L’International Chamber of Shipping ha evidenziato che il Fondo non solo è di facile implementazione, ma ora è sostenuto anche dalle principali nazioni marittime mondiali, tra cui Danimarca, Grecia, Giappone, Panama, Singapore e Regno Unito, oltre a nazioni in via di sviluppo come Liberia, Nigeria e Palau, che assieme rappresentano la maggioranza dell’industria mondiale dello shipping.
L’ICS ha quindi invitato gli Stati dell’IMO ad approvare il Fondo di R&S al fine di renderlo operativo entro il 2023, in modo che, entro questa data, possano essere messe in servizio numerose navi a zero emissioni e far sì che l’obiettivo di uno shipping a zero emissioni entro il 2050 possa diventare realtà.

Abele Carruezzo