Il nuovo gasdotto europeo per alleviare la dipendenza russa

Atene. Tra le montagne del confine greco – bulgaro, un tempo parte meridionale della cortina di ferro, l’Unione Europea sta ridisegnando la mappa energetica della regione per alleviare la sua forte dipendenza dal gas naturale russo.

La Bulgaria ha importato il 90% del suo gas dalla Russia, ma consuma solo 3 miliardi di metri cubi all’anno, trenta volte meno del principale consumatore tedesco, secondo i dati del 2020 di Eurostat, l’Agenzia statistica dell’UE.

E allora, ecco un nuovo gasdotto, costruito durante la pandemia di Covid-19, già testato e che dovrebbe iniziare l’attività commerciale a giugno, garantirà il flusso di grandi volumi di gas tra i due paesi in entrambe le direzioni per generare elettricità, industria dei combustibili e riscaldamento delle case; si aspetta la fine del backup della Bulgaria.

Il collegamento energetico assume maggiore importanza in seguito alla decisione di Mosca, di questi giorni, di interrompere le forniture di gas naturale a Polonia e Bulgaria a causa della richiesta di pagamenti in rubli derivanti dalle sanzioni occidentali sulla guerra in Ucraina.

Il progetto di 180 chilometri è il primo di numerosi ‘interconnettori’ del gas previsti che consentiranno l’accesso al mercato globale del gas ai membri dell’Unione dell’Europa orientale e ai Paesi che aspettano di unirsi al blocco di 27 nazioni.

Il collegamento del gasdotto darà alla Bulgaria l’accesso ai porti della vicina Grecia che importano gas naturale liquefatto, e porterà anche gas dall’Azerbaigian attraverso un nuovo sistema di gasdotti che termina in Italia.

È uno dei tanti sistemi di transizione, mentre gli Stati membri sono impegnati nel ri-pianificare il loro mix energetico; alcuni tornano al carbone, associato a una maggiore produzione dalle energie rinnovabili.
La Germania, il più grande acquirente mondiale di energia russa, pianifica la costruzione di terminal d’importazione di Gnl che però richiederebbero anni e l’Italia, altro importatore di gas russo, ha stipulato accordi con Algeria, Azerbaigian, Angola e Congo per le forniture suppletive di gas.

Tutto questo perchè l’UE ha adottato un piano di riduzione della sua dipendenza dal petrolio e dal gas russi di due terzi quest’anno e completamente nell’arco di cinque anni attraverso fonti alternative, eolica e solare, e la conservazione. Piano strategico europeo, definito a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, e che sta accelerando gli obiettivi dell’Europa di lungo termine per adattare gli Stati membri, si a un’energia più costosa, ma anche più integrata e più sicura.

Il nuovo gasdotto, Gas Interconnector Grecia – Bulgaria (IGB), integrerà la rete europea esistente; il collegamento è stato eseguito tra la città greca nord-orientale di Komotini e Stara Zagora, nella Bulgaria centrale, e consentirà al paese e ai vicini, grazie a nuove connessioni di rete, l’accesso al mercato globale del gas in forte espansione. Questo include un collegamento con il gasdotto transadriatico Tap di nuova costruzione che trasporta gas dall’Azerbaigian all’Italia meridionale, e altri fornitori di gas che arriva via nave, dal Qatar, Algeria e Stati Uniti.
Nell’Europa orientale potrebbero essere costruiti fino a otto interconnettori aggiuntivi, arrivando fino all’Ucraina e all’Austria.

Il gasdotto da 240 milioni di euro (250 milioni di dollari) trasporterà 3 miliardi di metri cubi di gas all’anno, con un’opzione fino a 5 miliardi. Ha ricevuto finanziamenti dalla Bulgaria, dalla Grecia e dall’UE e ha un forte sostegno politico da Bruxelles e dagli Stati Uniti.

“Sul campo, il progetto, iniziato gennaio 2020, ha dovuto affrontare intoppi della catena di approvvigionamento per ilCovid-19; ricevere parti specializzate e spostare il personale a costruzione iniziata è diventato sempre più difficile”, ha affermato in una nota, Antonis Mitzalis, direttore esecutivo AVAX, azienda greca appaltatrice e responsabile della supervisione del progetto. “La costruzione è terminata all’inizio di quest’ aprile, aggiunge, mentre i lavori e i test in due stazioni di misurazione e l’installazione del software sono nelle fasi finali”.

“Bulgaria e Grecia continueranno a lavorare insieme per la sicurezza energetica e la diversificazione, di importanza strategica per entrambi i paesi e la regione”, ha dichiarato Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis; mentre il suo omologo bulgaro, Kiril Petkov ha ribattuto: “Siamo entrambi fiduciosi per il completamento con successo dell’IGB in tempo”.

Abele Carruezzo