Rystad Energy: ‘Per la UE accelerare la transizione costerebbe più del previsto’

Oslo. La crescente domanda di gas è noto che ha stimolato una corsa mondiale a nuovi progetti energetici che non si vedeva da oltre un decennio; ma i tempi di costruzione di nuove infrastrutture sono tali per cui bisognerà attendere probabilmente fino al 2024 inoltrato prima che si materializzi la nuova offerta sul mercato.

Una crisi del gas naturale liquefatto (Gnl) si sta affacciando alle porte dell’Europa, soprattutto sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina.

La domanda di Gnl è infatti destinata a superare l’offerta entro la fine di quest’anno, si legge in una nota di Rystad Energy, a firma di Kaushal Ramesh analista senior, secondo cui la domanda globale di Gnl dovrebbe raggiungere 436 milioni di tonnellate nel 2022, a fronte di un’offerta di soli 410 milioni di tonnellate.

Il Gruppo di consulenza norvergese Rystad Energy avverte che l’ambizioso piano della Commissione europea per accelerare la transizione verde potrebbe comportare costi molto più elevati rispetto a quanto preventivato.
Al fine di ridurre la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi, la Commissione europea ha proposto di aumentare la quota delle rinnovabili nel mercato energetico dell’Europa al 45% entro il 2030, cinque punti percentuali in più rispetto all’obiettivo precedente.

Il piano ‘REPowerEU’ dell’Unione europea ha fissato un obiettivo ambizioso per ridurre la dipendenza dal gas russo del 66% entro quest’anno, ma è un obiettivo che si scontrerà con quello di riempire gli stoccaggi di gas all’80% della capacità entro il 1° novembre, secondo la società di ricerca.
Il piano ‘REPowerEU’, si legge ancora nella nota di Rystad, creerebbe un’importante opportunità di crescita per il solare e per l’eolico offshore; in particolare, quest’ultimo si presta bene per la generazione di idrogeno verde, un pilastro della proposta.

Oltre al sostegno finanziario, il piano propone di allentare le regole di autorizzazione che sono il principale ostacolo allo sviluppo dell’eolico offshore in Europa.
Al momento, possono essere necessari anni per ottenere le autorizzazioni rinnovabili in alcuni Stati membri dell’UE; a titolo di esempio, il primo parco eolico offshore d’Italia è entrato in funzione lo scorso marzo, 14 anni dopo la prima proposta e sei anni dopo il contratto di locazione.

Per accelerare i tempi, il piano ‘REPowerEU’ indicherebbe le energie rinnovabili come un “interesse pubblico prioritario” con status di priorità e incoraggerebbe gli Stati membri a creare aree ‘di riferimento’ designate per un rapido sviluppo.
Tuttavia, il prezzo sarà alto e probabilmente molto più di quello che la Commissione UE prevede di mettere da parte. Oltre a un massiccio lancio di capacità solare fotovoltaica, Rystad ritiene che il piano richiederà altri 450-490 GW di capacità eolica installata entro il 2030 (onshore e offshore). L’investimento necessario per costruire così tanta energia eolica ammonta a circa $ 880 miliardi, secondo Rystad, e l’energia solare extra costerebbe altri $ 480 miliardi.

Il prezzo totale di 1,3 trilioni di dollari supera di gran lunga i 240 miliardi di dollari in prestiti disponibili ora e la richiesta della Commissione di 300 miliardi di dollari in finanziamenti futuri non colmerebbe il divario. Inoltre, il progetto richiederà più della sola generazione di capacità.

“Indipendentemente dall’importo totale assegnato a nuovi sviluppi di energia rinnovabile, le cifre sembrano scendere notevolmente al di sotto degli investimenti aggiuntivi richiesti necessari nella trasmissione di energia, nello stoccaggio, nelle infrastrutture del gas e nella produzione di idrogeno”, ha valutato Rystad.
Inoltre, l’introduzione di un enorme aumento della domanda di infrastrutture per le energie rinnovabili potrebbe comportare prezzi più elevati per apparecchiature come turbine e pannelli solari, aumentando gli investimenti necessari per la nuova capacità, ha avvertito Rystad.

“L’ambizione del piano REPowerEU è enorme. Le società elettriche e i mercati dell’energia cercheranno dettagli su investimenti e infrastrutture. Sebbene gli obiettivi siano raggiungibili, richiederà una pianificazione, livelli di investimento, costruzione e produzione simili a quelli della guerra per raggiungere gli obiettivi entro il 2030″, ha affermato Carlos Torres Diaz, capo della ricerca sull’energia presso Rystad.
“In uno scenario estremo di un inverno molto freddo, nemmeno il settore residenziale sarebbe al sicuro da interruzioni del riscaldamento”, conclude la nota Rystad Energy.

Questo è un altro segnale che ci dice che dobbiamo accelerare oggi, non domani, su efficienza energetica, risparmio e fonti rinnovabili, su tutti fronti: tecnologico, regolatorio e autorizzativo, economico-finanziario.
Rystad Energy è una società indipendente di ricerca energetica e business intelligence con sede a Oslo, Norvegia. È la più grande società di consulenza energetica indipendente in Norvegia, e una società di analisi leader a livello mondiale per l’industria petrolifera e del gas; collabora con Snam Italia.

Abele Carruezzo