Logistica portuale: come evolve il settore e le professioni

L’evoluzione della logistica portuale

La logistica portuale rappresenta un anello cruciale, ma spesso poco conosciuto e valorizzato all’interno delle Supply Chain globali che connettono aziende e consumatori. Le previsioni di crescita per i prossimi anni, unitamente agli investimenti in digitalizzazione e automazione che ne stanno cambiando la fisionomia, lo rendono un settore ricco di opportunità professionali.

A Genova il prossimo 22 settembre un convegno organizzato da Gi Group per conoscere più da vicino come sta evolvendo la logistica che ruota intorno ai porti e quali sono le professioni emergenti.

Genova– La logistica non risulta essere tra i settori più attrattivi (figura 1), eppure Gi Group, la prima agenzia per il lavoro a capitale italiano, registra una crescita a due cifre della domanda di personale da parte delle aziende, un trend positivo che dura da anni e che ha visto con la pandemia e l’eCommerce un vero boom nel 2020 e che rende questa industry futureproof. Tale crescita e la digitalizzazione del settore influenzano anche l’evoluzione dei profili e delle competenze.

Questi temi saranno al centro dell’evento di Gi Group, Assiterminal, Fedespedi, Assagenti e ALIS – “L’evoluzione della logistica portuale: catena del valore, competenze, persone” che si terrà alle 17.30 presso l’Acquario di Genova – Padiglione Biodiversità, alla presenza del sindaco Marco Bucci, del Commissario Straordinario per la Ricostruzione del Porto di Genova Umberto Benezzoli e di Francesco Baroni, Country Manager di Gi Group Holding Italia.

“Come cambiano le competenze e i modelli di business che interessano il mondo della logistica portuale? Da questa domanda nasce l’idea di confrontarci con ospiti ed esperti a Genova, città Figura 1 Gi Group e ODM Consultingemblema di questo comparto in Italia. – commenta Michele Savani, Division Manager Logistics di Gi Group – Il settore logistico è un ecosistema articolato, che va infatti scoperto andando nel dettaglio delle dinamiche e delle esigenze di ogni specifico cluster e di ogni specifico territorio, e che va valorizzato agli occhi di candidati e lavoratori, facendone conoscere il valore economico e soprattutto il trend di digitalizzazione e automazione che lo caratterizza, generando opportunità professionali interessanti e inedite. Da una survey condotta da Gi Group all’interno di scuole di diversi gradi in tutta Italia è emerso come ancora oggi la parola logistica venga associata dai candidati a parole come trasporto (23,9%), organizzazione (10,9%) e magazzino (10.3%), ma conoscendo più da vicino questo mondo si scopre quanta ricchezza in più ci sia in questo settore”.

Sulla base della attività di Gi Group a livello locale e del confronto con le associazioni e gli HR, emergono tre temi che interessano il settore: la transizione digitale, la carenza di competenze dei lavoratori in forza e uno skill shortage relativo ai candidati più junior. “Da una prima survey realizzata nei mesi scorsi emerge una domanda di figure legate alla transizione digitale: sempre più spesso vengono ricercate figure di Business Analyst, Responsabile Pianificazione e Ottimizzazione dei processi, Data Manager, Sviluppatori Software e Business Developer. Ma anche profili più caratterizzanti per il comparto della logistica portuale e di quanto ruota intorno ad essa: Gruisti Portuali, Manutentori Meccanici ed Elettrici, Macchinisti, Operatori di Piazzale e di Banchina, Doganalisti, Operativi Spedizionieri,” – spiega Giovanna Parodi, HR Sales Account di Gi Group e riferimento per la Divisione Logistics Gi Group per la Liguria.