La Commissione europea dovrebbe applicare il principio “chi inquina paga”

Kuba Szymanski,

(Kuba Szymanski, Segretario Generale di Inter Manager)

Inter Manager esorta la Commissione europea ad applicare il principio ‘chi inquina paga’ per garantire che la politica ambientale abbia efficacia

Douglas, Isle of Man. I gestori delle navi stanno esortando la Commissione europea a seguire l’approccio ‘chi inquina paga’ per finalizzare la legislazione volta a ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dalla navigazione nelle acque europee.
Hanno evidenziato la preoccupazione che la legislazione proposta possa essere elusa se ritiene le società di gestione navale siano responsabili delle riduzioni delle emissioni, piuttosto le parti che controllano gli aspetti chiave legati all’inquinamento del funzionamento delle navi, come il carburante, i macchinari e la velocità della nave.

La Commissione UE è pronta a portare a termine la legislazione che includerà le emissioni di gas a effetto serra del trasporto marittimo nell’ambito del Sistema di Scambio di Quote di Emissione dell’UE (EU-ETS, Emissions Trading Scheme); mentre l’Associazione di gestione navale, Inter Manager, che rappresenta l’80% delle più grandi società mondiali di gestione navale, ha presentato un documento di sintesi a contributo della discussione in atto. Le preoccupazioni dell’Associazione Inter Manager s’incentrano sulla definizione dell’ente responsabile della conformità ETS.

Nel presentare il documento, Inter Manager ha dichiarato: “L’enorme rischio finanziario imposto ai gestori delle navi dalla direttiva ETS riveduta è sproporzionato rispetto alla trascurabile influenza che i gestori hanno su chi inquina nel settore del trasporto marittimo. Dirigendo le misure di conformità e applicazione a una parte che non è né l’inquinatore é in grado di esercitare un’influenza significativa sull’inquinatore, l’attuale forma della direttiva ETS riveduta diluisce notevolmente gli incentivi per gli inquinatori a ridurre le emissioni. Ciò è in diretto conflitto con il principio ‘chi inquina paga’, che è un principio fondamentale della politica ambientale dell’UE”.

Inter Manager ha sottolineato di riconoscere l’importanza di ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dal trasporto marittimo e accoglie con favore le normative progettate per consentire la decarbonizzazione dell’industria marittima, comprese le revisioni dell’EU-ETS per includere le emissioni del trasporto marittimo nel suo campo di applicazione.

Tuttavia, ha esortato la Commissione a formulare il Regolamento con attenzione per garantire che le parti giuste siano al centro dell’attenzione: “Nell’ambito di un regime chi inquina paga come l’EU-ETS, la parte responsabile predefinita dovrebbe essere quella che controlla il maggior numero di aspetti rilevanti per le emissioni, non quello con il più basso”.

“In qualità di gestori tecnici delle navi – scrive Inter Manager nella nota – ci occupiamo, come Agenti, delle riparazioni, della manutenzione e dell’equipaggio per conto dei nostri clienti cioè gli armatori. La maggior parte degli aspetti chiave rilevanti per le emissioni di una nave sono al di fuori del nostro mandato: la velocità, che determina principalmente il consumo, nonché l’area di scambio delle navi sono concordate contrattualmente tra armatore e noleggiatore nel contratto di noleggio, senza il coinvolgimento del gestore tecnico della nave . Il tipo di carburante utilizzato, i motori e gli altri macchinari installati sulle navi vengono decisi dall’armatore al momento dell’ordine o dell’acquisto della nave, anche al di fuori delle nostre competenze”.

Il Segretario generale di Inter Manager, il capitano Kuba Szymanski, ha commentato: “Sarebbe palesemente ingiusto se la legislazione dell’UE imponesse con la forza che il gestore della nave debba essere la parte regolamentata, questo sarebbe come ritenere responsabile il facility manager, non il proprietario della fabbrica”.

Notando gli sforzi dell’UE per allineare la legislazione EU-ETS con il codice ISM del settore marittimo, il documento di Inter Manager sottolinea: “ISM si occupa della sicurezza delle operazioni navali in cui noi, in qualità di responsabili tecnici, abbiamo voce in capitolo poiché forniamo l’equipaggio che gestisce la nave in modo sicuro, nonché il quadro procedurale che consente loro di farlo. L’EU ETS non è orientato alla sicurezza, ma mira a ridurre l’impatto ambientale del trasporto marittimo, che richiederà carburanti diversi, macchinari diversi e/o velocità inferiori, tutte decisioni che esulano dal mandato del gestore tecnico della nave”.

Inter Manager è un’Associazione mondiale, registrata a Cipro, che rappresenta il settore della gestione navale da oltre 30 anni. È attiva presso l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO). Oggi, l’Associazione gestisce tecnicamente quasi il 25% della flotta mondiale (oltre 5.000 navi), numero previsto in crescita. Inoltre, si prende cura e (indirettamente) impiega oltre il 90% (oltre 250.000 marittimi) degli 1,7 milioni di marittimi che prestano servizio su quella flotta. Inter Manager è all’avanguardia nello sviluppo tecnico, digitale, logistico, degli acquisti, delle risorse umane, della formazione e del welfare. Si occupa di una visibilità più ampia dei problemi nei settori della spedizione, dell’offshore e delle materie prime rispetto a qualsiasi altro operatore.

Abele Carruezzo