Il contesto preferito dai criminali è quello di magazzini e aree di sosta (41%), mentre i beni più rubati sono alimenti ed elettronica
Londra. Il furto del carico continua a essere un problema chiave per l’industria globale del trasporto merci, anche per via dell’emergere di nuove tattiche criminali.
Guardando in particolare al contesto europeo, l’Italia – insieme a Germania, Regno Unito, Spagna e Francia – è tra i principali paesi target, come riportato nel 2024 Cargo Theft Report elaborato da Bsi Consulting e Tt Club.
Il rapporto sui furti di merci 2024 di BSI Consulting e TT Club fornisce un’analisi dettagliata delle materie prime mirate, delle posizioni privilegiate per i furti, degli hotspot regionali e delle strategie in evoluzione impiegate in tutto il mondo.
Vengono delineati casi di studio dettagliati e vengono offerti consigli per la mitigazione del rischio.
Tra questi, il contesto preferito dai criminali (41%) è quello di magazzini, parcheggi e aree di sosta, per via della frequente assenza, nel Vecchio Continente, di spazi dotati di adeguate misure di controllo e sicurezza.
I furti di merce, nel complesso stabili rispetto agli anni precedenti, in Europa riguardano in particolare beni molto richiesti e facilmente rivendibili come alimenti e bevande (12%), elettronica (12%), metalli (9%) e alcolici (7%).
Quanto alle tecniche utilizzate, nel contesto europeo spiccano le sottrazioni dai magazzini, dalle unità di carico come container e trailer, così come i furti dei veicoli e quelli con metodo ‘taglia e prendi’, ovvero con rottura di sigilli, teloni o con scasso degli accessi.
Una tendenza emergente – e che nel mercato USA conta già per il 18% degli ‘incidenti’ complessivi – è quella dei furti ‘strategici’ e sofisticati, perpetrati tramite frodi, false impersonificazioni, falsificazione di documenti (anche con l’impiego dell’intelligenza artificiale) e in generale una accurata pianificazione e l’utilizzo di strumenti avanzati. In tali ‘furti startegici’ i criminali utilizzano mezzi ingannevoli come false società di logistica o documentazione fraudolenta per ottenere il controllo del carico; è una tattica che spesso sfrutta le piattaforme abilitate a Internet per ingannare spedizionieri, mescolando il crimine tradizionale con la manipolazione informatica.
Un caso economicamente rilevante ha riguardato una spedizione di bulloni in rame dall’Austria alla Francia, dirottata tramite la creazione di false istruzioni di consegna.
Un altro trend emergente secondo il report anche quello che vede i criminali prendere di mira gli autisti, anche tramite tecniche violente. In particolare a Milano è stata arrestata una banda che li assaliva durante le ore di riposo obbligatorio.
Altri casi- studio riguardano metalli in Sudafrica, i prodotti farmaceutici presi di mira in India, i dirottamenti violenti in Sud America e i furti dai camion in movimento i cosiddetti furti “ribaltabili”, prevalenti in Europa.
Passando alle risultanze del report relativi al contesto mondiale, dal punto di vista merceologico, alimenti e bevande continuano a essere i beni più rubati (22%), seguiti da prodotti agricoli (10%), elettronica (9%) e carburante (7%). Automotive e materiali da costruzione pesano entrambe per il 5%.
Il 76% degli episodi analizzati a livello globale riguarda camion e veicoli stradali – percentuale in netta crescita rispetto al 68% del 2023 – , mentre il 18% si verifica in facility di vario tipo (magazzini, aree di sosta), con una tendenza invece in calo rispetto al precedente 26%. Mare (2%) e ferrovia (2%) sono invece contesti in cui hanno luogo quote residuali di eventi.
Rispetto alle modalità, a ‘livello mondo’ svettano la sottrazione del mezzo (21%), seguita dal suo furto (20%), il furto da magazzini (16%) e da veicoli (14%). Pari al 7% la quota di furti da container e trailer, mentre secondo l’analisi i furti compiuti da dipendenti sono pari al 4%.
Per la maggior parte, gli eventi si verificano durante la fase di transito (41%), mentre durante la sosta in magazzini e parcheggi avviene il 21% degli ‘incidenti’. Dal punto di vista geografico, gli ‘hotspot’ sono Brasile (il 23% del totale), Messico (13%), Stati Uniti (11%), India (10%), Germania (5%), Sudafrica (4%), Argentina (4%) mentre considerando una annualità, il primo e gli ultimi trimestri sono quelli in cui è segnalato il maggior numero di furti.
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