Barium Bay, eolico offshore approvato con riserva dal Ministero della Cultura

Barium Bay

(Foto courtesy Regione Puglia Dipartimento per l’energia)

Il Ministero della Cultura ha detto sì, ma con forti condizioni, al progetto del parco eolico offshore , previsto al largo tra Vieste e Monopoli

Bari. Una prima assoluta in Puglia per impianti di queste dimensioni, che tuttavia non ha il via libera definitivo. Il parere positivo rilasciato il 5 marzo scorso è infatti vincolato a pesanti prescrizioni, che pongono paletti chiari su compatibilità paesaggistica e sostenibilità ambientale.

Il parere favorevole, consultabile sul portale delle Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), ha la data dello scorso 3 marzo e si aggiunge al precedente parere positivo ricevuto l’11 luglio 2024 dalla Commissione Pnrr-Pniec del Mase.

Del progetto ne parla – con nota inviata alla Regione Puglia – il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, insieme a Domenico Serrone, esperto di ambiente e transizione energetica.

Sono quasi 500 progetti di impianti di energie rinnovabili all’esame del Ministero dell’Ambiente sul territorio pugliese. Ma il Piano Energetico Regionale è ancora fermo al palo e di aree non idonee non se ne parla. Alla fine del 2024 sono stati depositati presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) 498 progetti di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Fer) sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Impianti che utilizzano quasi tutti sole e vento per produrre energia elettrica.

Sette sono per impianti eolici off shore (in mare), 217 per impianti agrivoltaici, 120 per impianti eolici on shore (a terra). Solo 32 hanno concluso l’istruttoria, altri 32 sono all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per risolvere conflitti tra amministrazioni dello Stato (solitamente tra Mase e Ministero della Cultura), 24 sono in attesa del parere del Ministero della Cultura.

Come potenza nominale, la Puglia entro il 2030 prevede ulteriori 7.387 MW (oltre 7 GW), il parco progetti in esame al MASE supera di numerose volte tale obiettivo. E la Puglia consuma energia da fonti rinnovabili in misura parecchio ridotta.

I progetti di potenziamento degli impianti Fer esistenti attraverso il cosiddetto revamping cominciano ad essere numerosi e prevedono la sostituzione soprattutto di torri eoliche installate una ventina di anni fa con nuove torri e nuove pale, in diminuzione nel numero complessivo ma con incremento sensibile di altezze anche oltre i 200 metri con relativi diametri dei rotori.

Il progetto della Barium Bay, composto da 74 aerogeneratori alti circa 270 metri, è stato definito visivamente invasivo: secondo il Ministero, le pale saranno visibili da tutta la costa interessata e altereranno la linea dell’orizzonte, danneggiando l’equilibrio visivo tra mare e beni culturali.

“Il proponente dovrà modificare il progetto”, ha stabilito il MIC, chiedendo una riduzione dell’altezza massima degli aerogeneratori a 220 metri, con la rimozione di 13 torri eoliche su un totale di 74 o l’arretramento della prima fila a oltre 45 chilometri dalla costa. Una prescrizione che a una prima lettura del parere favorevole del Ministero finirà per riguardare tutti i progetti analoghi presentati per lo stesso tratto di mare.

In caso contrario, il parere ministeriale si considererà negativo.

“A sollevare ulteriori dubbi è anche la mancata pianificazione dello spazio marittimo da parte dell’Italia, oggetto di un parere motivato della Commissione europea del 19 aprile 2024, che potrebbe sfociare in un deferimento alla Corte di Giustizia UE che ribadisce che “la pianificazione deve essere preventiva rispetto all’assegnazione in concessione degli specchi di mare”. In assenza di pianificazione, ogni autorizzazione sarebbe giuridicamente illegittima”, evidenzia la nota del Consigliere Pagliaro.

Il progetto, il più grande parco eolico offshore flottante mai realizzato in Italia e uno dei più significativi in Europa, è sviluppato dal Gruppo Hope in collaborazione con il Fondo Galileo Green Energy e che contribuirà a rendere la Puglia un hub energetico europeo entro il 2030.

Altro progetto a preoccupare Pagliaro è quello di Odra Energia, previsto a soli 14 chilometri dalla costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca, con 73 aerogeneratori alti 315 metri e pale di 280 metri di diametro.

“Un progetto folle e sproporzionato”, afferma il Consigliere Pagliaro, che accusa la Regione di aver lasciato campo libero a iniziative devastanti per l’ambiente e l’economia locale.

La denuncia riguarda anche l’impatto delle opere di ancoraggio, dei cavi di collegamento a terra e delle conseguenze sulle attività costiere tradizionali.

Pagliaro invita la Regione a fermare progetti non compatibili con il paesaggio e il patrimonio pugliese. In caso contrario, avverte, potrebbero aprirsi scenari di contenzioso per disparità di trattamento tra società proponenti.

La difesa del mare e dell’identità dei luoghi, concludono Pagliaro e Serrone, non può più essere sacrificata sull’altare di uno sviluppo che ignora limiti, vincoli e diritti delle comunità costiere.