EU ETS, la Commissione UE adotta due nuove relazioni per il trasporto marittimo e relativo monitoraggio

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La prima relazione, relativa all’attuazione dell’estensione dell’ETS al trasporto marittimo, non mostra prove significative di tendenze all’evasione o all’elusione. La seconda sul riesame del monitoraggio, della comunicazione e della verifica marittima dell’UE evidenzia le opportunità e le sfide per l’eventuale inclusione delle navi più piccole nel sistema MRV dell’UE

Bruxelles. Il 18 marzo scorso, la Commissione ha adottato la sua prima relazione sull’attuazione dell’estensione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE-ETS al trasporto marittimo, iniziata il 1º gennaio 2024.

La relazione fornisce un’analisi iniziale degli impatti di questo recente sviluppo politico che riguarda circa 12 000 grandi navi ed è fondamentale per garantire il giusto contributo del trasporto marittimo agli obiettivi climatici dell’UE.

La relazione esamina in particolare il potenziale rischio di evasione ed elusione. Tuttavia, è scritto che non si trovano ‘prove’ che i cambiamenti rilevanti nel mercato siano direttamente attribuibili all’introduzione dell’.

L’analisi dei dati sul traffico marittimo – contenuta in relazione – non evidenzia una tendenza generale alla delocalizzazione delle attività di trasbordo di container, né mette in luce prove evidenti che suggeriscano che le compagnie di navigazione stiano aggiungendo fermate in porti terzi limitrofi. Inoltre, i dati non forniscono alcuna prova di uno spostamento modale verso il trasporto su strada o di un aumento dell’uso di navi più piccole, il che potrebbe aver suggerito un comportamento evasivo.

Gli indicatori prospettici, compresi gli annunci di rotte e gli investimenti pianificati nei porti, non rivelano tendenze percepibili che indichino un cambiamento generale nel comportamento del mercato a causa dell’estensione dell’ETS, nonostante l’individuazione di alcuni casi isolati di potenziale elusione. Inoltre, la relazione non trova prove di una riduzione dei servizi di trasporto marittimo verso le isole dell’UE o le regioni ultraperiferiche.

La relazione evidenzia anche i limiti dell’analisi (ad esempio, l’impatto della crisi del Mar Rosso sul traffico marittimo, il tempo limitato di applicazione dell’ETS al settore o la disponibilità di dati), nonché la necessità di interpretare con cautela i risultati.

La Commissione – di conseguenza – si impegna a proseguire le sue attività di monitoraggio, cercando attivamente il sostegno e la collaborazione degli Stati membri, delle agenzie e dei portatori di interessi pertinenti per individuare rapidamente nuove tendenze, modelli e questioni emergenti.

Parallelamente, la Commissione ha adottato un’altra relazione marittima che valuta la potenziale inclusione delle piccole navi di stazza lorda compresa tra 400 e 5 000 tonnellate nell’ambito di applicazione del Regolamento dell’UE per il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di gas a effetto serra nel settore marittimo.

L’analisi identifica che oltre 5 300 navi più piccole, che emettono circa 11 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno – non sono attualmente coperti dalla legislazione. L’inclusione di queste navi potrebbe aumentare la quantità di emissioni coperte dalla legislazione di circa il 9%, aumentando al contempo il numero di navi regolamentate di circa il 42%.

In linea con l’impegno della Commissione di evitare oneri amministrativi sproporzionati, l’analisi ha esaminato il costo amministrativo delle procedure MRV. Si prevede che i costi amministrativi annuali ricorrenti relativi all’MRV per le navi più piccole saranno simili, se non leggermente superiori, a quelli delle navi più grandi. Di conseguenza, l’equilibrio tra i costi amministrativi e le emissioni aggiuntive di gas a effetto serra monitorate è meno favorevole per le navi più piccole.

A sua volta, la relazione rileva che il valore attuale netto dei costi amministrativi aggiuntivi per le imprese e le Autorità competenti è superiore al potenziale monetario di riduzione delle emissioni di gas serra attribuibile al solo Regolamento MRV marittimo. Tuttavia, l’analisi suggerisce che questi risultati potrebbero cambiare se si considerasse la riduzione delle emissioni di gas serra derivante dalla possibile integrazione di navi più piccole in altre politiche di mitigazione dei gas a effetto serra, come l’EU ETS e FuelEU.

Una valutazione di questi potenziali benefici aggiuntivi sarà presa in considerazione nel contesto della revisione del 2026 della direttiva EU ETS.

Entrambi gli studi sono il risultato di uno sforzo collaborativo di un consorzio di contraenti, dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima e dei servizi della Commissione, comprese discussioni con esperti degli Stati membri e parti interessate sull’attuazione dell’ETS.

Queste due relazioni fanno seguito alla pubblicazione della relazione 2024 della Commissione sulle emissioni di CO2 generate dal trasporto marittimo, che fornisce un confronto completo dei dati e un’analisi delle tendenze delle emissioni e dell’efficienza energetica nel corso degli anni.