Gli Stati Uniti rivedono le tasse portuali per le navi costruite in Cina

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(Porto di Los Angeles; foto courtesy Autorità Portuale)

La proposta iniziale di 1,5 milioni di dollari di tasse per porto per le navi costruite in Cina ha subito il contraccolpo dei leader del settore

Washington. Il Governo degli Stati Uniti ha annunciato una revisione delle tasse portuali applicabili alle navi costruite in Cina, a seguito dell’opposizione sostenuta dell’industria marittima.

La politica aggiornata, pubblicata dal Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti (USTR), mira a sostenere gli esportatori nazionali e gli armatori che operano nei territori dei Grandi Laghi, dei Caraibi e degli Stati Uniti.

La proposta iniziale, che suggeriva tariffe fino a 1,5 milioni di dollari per scalo portuale per le navi costruite in Cina, ha subito il contraccolpo dei leader del settore preoccupati per il potenziale impatto sui prezzi delle esportazioni statunitensi e sui possibili costi annuali di importazione di 30 miliardi di dollari per i consumatori americani.

Le tariffe riviste saranno introdotte gradualmente nel tempo, rispondendo alle preoccupazioni sollevate da varie parti interessate, tra cui gli operatori portuali nazionali e gli spedizionieri statunitensi.

Il Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti (USTR) ha esentato alcune categorie di navi dalle tasse, comprese quelle che trasportano merci tra i porti nazionali e quelle che operano tra i porti degli Stati Uniti e le isole dei Caraibi.

Le navi americane e canadesi che fanno scalo nei porti dei Grandi Laghi non saranno soggette a queste tariffe.

Fondamentalmente, anche le navi vuote che arrivano per caricare le esportazioni statunitensi, come grano e soia, sono esenti.

La nuova struttura tariffaria si applicherà alle navi costruite e di proprietà cinese, che comporteranno un costo di 50 dollari per tonnellata netta a partire dal 14 ottobre, con aumenti annuali di 30 dollari per i prossimi tre anni.

Le aziende non cinesi che gestiscono navi costruite in Cina dovranno affrontare una tariffa inferiore di 18 dollari per tonnellata netta, con aumenti annuali di 5 dollari.

L’USTR ha optato per un sistema tariffario basato sul tonnellaggio netto o sul numero di container scaricati, piuttosto che una tariffa fissa, che era una preoccupazione per gli operatori più piccoli.

L’USTR ha fissato una tempistica per le navi metaniere di gas naturale liquefatto (GNL), richiedendo loro di trasportare una percentuale delle esportazioni di GNL degli Stati Uniti su navi costruite negli Stati Uniti, con aumenti graduali previsti fino al 2047.

L’agenzia implementerà le nuove tariffe entro 180 giorni e ha deciso di non imporre tasse basate sulla percentuale di navi costruite in Cina in una flotta.

L’annuncio coincide con il primo anniversario dell’indagine dell’USTR sulle pratiche marittime della Cina, che ha concluso che la Cina impiega politiche ingiuste per dominare il trasporto marittimo globale.

I sindacati che rappresentano i lavoratori del settore della costruzione navale hanno espresso sostegno per il piano rivisto, mentre l’American Apparel & Footwear Association ha sollevato preoccupazioni sul fatto che queste tasse potrebbero portare a un aumento dei prezzi per i consumatori.