Dopo una giornata convulsa di proteste, che ha visto anche il blocco di aeroporti e riunioni convocate d'urgenza nelle prefetture di Palermo e Genova, nella riunione in Confindustria a Palermo, Fincantieri ha comunicato ai sindacati che per via dello sciopero in atto da tre giorni c'è il rischio che non vengano rispettati i tempi di consegna delle due navi in lavorazione al cantiere, con gli armatori che minacciano la rescissione dei contratti.
A darne notizia sono i sindacati a conclusione dell'incontro. Alla richiesta dell'azienda di interrompere la protesta e riprendere l'attività, Fim, Fiom e Uilm hanno risposto di essere disponibili a patto che si apra una discussione sui 140 esuberi previsti nel piano industriale.
«Ci hanno detto che la riunione era stata convocata solo per darci la comunicazione riguardo i contratti in corso», dice Francesco Piastra della segreteria provinciale della Fiom. La tensione dunque resta alta: domani alle 8 è prevista un'assemblea davanti i cancelli della fabbrica per decidere se e come proseguire la protesta.