Porto di Taranto: la Uil contesta i dietrofront sul Tct

“Siamo di fronte ad una situazione assurda e insostenibile, ad una costante violazione del contratto 50ennale di concessione del molo polisettoriale, la cui unica soluzione credibile ed efficace risiede nella risoluzione dell’accordo con la Tct, che a questo punto deve andarsene e liberare il porto per restituirlo ad una gestione pubblica”.

E’ quanto sostiene Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, intervenendo sulla complicata vicenda dell’avvio della cassa integrazione dei 160 lavoratori della Tct per i quali è stata ritirata, qualche giorno fa, la mobilità.

“Il progetto presentato alla direzione del lavoro – spiega Pugliese – è una rivisitazione totale degli accordi presi in precedenza. Se sussistono ostacoli di sorta alla chiusura delle questioni relative agli ammortizzatori sociali e degli investimenti da realizzare, è giusto chiarirli e cercare una soluzione in tempi brevi. Ma non si può continuare con questo stucchevole valzer di dietrofront sulle spalle di tanti lavoratori”.

Il piano di rilancio del porto di Taranto deve ripartire “da un internazionalizzazione dello stesso, come giustamente propone il presidente dell’Autorità Portuale Sergio Prete. E da una gestione pubblica, che non dipenda esclusivamente, come accade ora, dalle aziende private. L’esempio di Bari, che grazie al pubblico ha ottenuto numeri da record sia nel senso del trasporto merci che in quello del trasporto passeggeri, non lascia spazio a dubbi”.

Foto: SC-Lab