Tomaselli: “Riconoscimento a Macroregione Adriatico-Ionica”

Salvatore Tomaselli

 

Il Senato ha approvato in mattinata la mozione presentata dal gruppo del PD con cui si impegna il Governo a sostenere presso l’Unione Europea il più rapido riconoscimento della Macroregione Adriatico-Ionica.

“Si tratta di un nuovo modello di cooperazione interregionale e transnazionale: una rete tra istituzioni locali, regionali e tra paesi che si prefigge di elaborare e gestire azioni comuni per valorizzare progetti e potenzialità di questa nuova grande area, che coinvolge ben otto paesi, in cui vivono 60 milioni di persone” ha fatto sapere il senatore Salvatore Tomaselli.

La proposta inserisce tra le priorità d’azione l’ambiente assieme alle infrastrutture della logistica e dei corridoi trasportistici, all’energia, alla ricerca, alle risorse culturali e turistiche e alla competitività dei territori.

“Si tratta di accelerare il nostro cammino – continua Tomaselli – per entrare a pieno titolo nella programmazione dei fondi strutturali 2014/2020: chi è partecipe di strumenti interregionali e transnazionali, infatti, sarà premiato per il valore aggiunto “europeo” di cui è portatore.

Per l’Italia è una scelta di rilievo geopolitico straordinario e dal valore strategico, poichè è evidente che nella Macroregione Adriatico-ionica il nostro paese assume un ruolo oggettivo di leadership, rafforzandone il peso e il ruolo politico di cerniera del sud-est dell’Europa e del Mediterraneo.

Nel contempo abbiamo richiamato il Governo a sanare la contraddizione riveniente dalla proposta di Regolamento della Commissione UE dello scorso ottobre con cui si rivedono gli orientamenti per la rete transeuropea di trasporti TEN-T, individuando i dieci nuovi corridoi in vista dello spazio unico europeo dei trasporti.

Una delle direttrici che interessa l’Italia, infatti, il nuovo Corridoio Baltico-Adriatico, viene previsto da Helsinki a Ravenna, interessando solo in parte la Macroregione Adriatico-Ionica e, nella attuale stesura, tagliando fuori, del tutto inopinatamente, ben quattro regioni, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia e, indirettamente, anche Basilicata e Calabria.

La esclusione dai principali nodi infrastrutturali futuri della UE rischia di compromettere, quindi, gran parte dell’area Adriatica e porti strategici come Ancona, Bari, Brindisi, Taranto, protagonisti della intemodalità mediterranea.

Non può non esservi, pertanto, che piena e totale coerenza tra la definizione della Macroregione Adriatico-ionica e la programmazione delle principali direttrici di investimenti infrastrutturali comunitari.

Rivedere tale proposta di Regolamento diviene impegno prioritario a cui, intervenendo nel dibattito in aula sul tema a nome del gruppo del Partito Democratico, ho inteso richiamare  il Governo per rendere davvero coerente e concreta la strategia della Macroregione Adriatico-Ionica”.